RENZI, MANOVRA? NON SCATTERANNO CLAUSOLE DI SALVAGUARDIA


“Le clausole di salvaguardia non scatteranno. Certo, non sarà semplice. Ma noi siamo quelli che le tasse le abbassano, non le alzano. Nel 2016 scommetto su una ulteriore riduzione del carico fiscale. Ma ancora è presto per discuterne. Ne parleremo a settembre”. Lo afferma il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, rispondendo – in un’ intervista al direttore del Sole 24 Ore – a una domanda sulla prossima manovra, che potrebbe dover trovare 20 miliardi tra clausole di salvaguardia sull’ Iva, adeguamento pensioni, reverse charge, rinnovo contratto pubblico impiego. Renzi cita anche alcune delle vertenze aziendali sbloccate di recente e sottolinea come “noi abbiamo dato il sangue per non chiudere le aziende. Adesso che finalmente la macchina si è rimessa in moto, valuteremo come attrarre investimenti”. Ribadisce l’ impegno sulle infrastrutture e sul settore delle costruzioni che “è forse l’ unico che ha avuto incentivi fiscali. Strabenedetti peraltro. E tuttavia è fermo, inchiodato, ancora. Mancano soprattutto i cantieri pubblici, mancano i permessi in tempi certi, manca la possibilità di finire i lavori senza che un Tar dia la sospensiva, manca il credito alle piccole imprese in sofferenza”. Il presidente del Consiglio rivendica “una prima, parzialissima risposta con lo Sblocca Italia” ma ora “il nostro obiettivo è sbloccare venti miliardi di cantieri nei prossimi diciotto mesi lavorando a stretto contatto con Ance”. Spiega anche di aver bloccato personalmente la riforma del catasto perché “era una buona norma in teoria ma non potevo garantire gli effetti fiscali”. In ultimo, sulla legge elettorale afferma: “Cambiare l’ Italicum? Non esiste. Abbiamo impiegato anni per avere una legge elettorale che garantisca governabilità e adesso che ce l’ abbiamo rimettiamo tutto in discussione? L’ Italicum funziona bene perché permetterà a chi vincerà di governare cinque anni. Questo è ciò che serve all’ Italia”.