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Riapertura discoteche, Salvini: “Capienza al 35% una presa in giro”

Presenza al 35% della capienza totale, compresi i dipendenti, per le discoteche al chiuso, al 50% per quelle all’aperto. Mascherina obbligatoria all’interno ma non quando si balla. Registrazione utile al tracciamento e Green pass obbligatorio. Sono queste alcune delle regole fissate dal Cts, che ha dato l’ok alla graduale riapertura delle discoteche.

Una decisione attesa da più di un anno dai gestori di locali da ballo, che ora però contestano i paletti imposti dal Comitato tecnico scientifico: “Troppo stringenti”, dicono. “E’ importante aprire ma non possiamo mantenere quella capienza, i costi di gestione sono ingenti e certamente non riusciremmo a coprirli”, fanno sapere i sindacati di categoria.

Dello stesso avviso anche il leader della Lega Matteo Salvini, che in una nota ha fatto sapere: “Riapertura delle discoteche col Green pass, ma solo col 35% di capienza? Presa in giro senza senso scientifico, sanitario, sociale ed economico, con questi numeri rischiano di fallire 3.000 aziende e di rimanere a casa 200.000 lavoratori”.

Maurizio Pasca, presidente del Silb, il sindacato dei gestori delle sale da ballo, ha spiegato: “L’importante è riaprire ma così le condizioni non sono favorevoli, perché incideranno sui costi, mi auguro che in sede di Cdm si possano rivedere le percentuali sulla capienza nei prossimi giorni. Altrimenti in queste condizioni per molti sarà difficile riaprire”.