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“Riapertura scuole? Non ci sono le condizioni” avverte Ricciardi. Ecco le ordinanze dei governatori

Oggi tra le varie che caratterizzano le ennesime restrizioni imposte poche ore fa dal governo, a farla da padrone è il tema delle scuole, la cui sicurezza in realtà è strettamente correlata al servizio di trasporto pubblico.

In proposito si è espresso anche il consigliere scientifico del ministro della Salute (e docente di Igiene all’Università Cattolica), Walter Ricciardi, secondo cui, “Ho detto ripetutamente che le scuole vanno aperte dopo aver fatto abbassare la curva epidemica a livello tale da rendere stabile la loro apertura. Al momento quindi non ci sono le condizioni epidemiologiche”.

Veneto: Zaia ‘costretto’ ad indire il ritorno a scuola per fine mese

Una linea, a malincuore, sposata anche dal governatore veneto Luca Zaia, che ha definito un ‘fallimento‘ l’aver dovuto sposare lo slittamento della didattica a distanza fino alla fine del mese ma, ammette, “era doverosa. Abbiamo confermato la posizione sulla scuola, e non è una posizione politica, le indicazioni scientifiche ci dicono di andare in questa direzione, e abbiamo dovuto farlo per prudenza“. Dunque, ha poi aggiunto, ”Chiediamo un sacrificio agli studenti per il bene della collettività: i ragazzi non sono il capro espiatorio di questa partita, ma dobbiamo evitare gli assembramenti e il rischio maggiore secondo il mondo scientifico è dato proprio dalle scuole superiori”.

Piemonte: nelle aule dal 16 gennaio con il 100% degli studenti

Stesso iter seguito anche da Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte, prossimo a firmare l’ordinanza che prolunga fino al 16 gennaio (salvo ‘novità in peggio’ legate alla curva epidemiologica), la didattica a distanza, per il 100% degli studenti delle superiori.

Toscana: la campanella tornerà a suonare dall’11 gennaio

E’ invece fissato per l’11 gennaio il ritorno dietro i banchi in Toscana. Come ha annunciato il governatore Giani attraverso Fb: “Ci impegniamo per far rientrare in classe i nostri figli senza arrenderci al Covid. In Toscana, con la responsabilità di tutti, vogliamo provarci“. Anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha commentato questa surreale situazione nel Paese spiegando che, “Il tira e molla sulle date è avvilente. Nella città metropolitana di Firenze saremmo già pronti, abbiamo predisposto con prefettura e regione Toscana un piano per garantire la sicurezza degli spostamenti – oltre che della presenza in classe – tale da consentire non solo di riaprire il 7 gennaio, ma di farlo con il 75% della didattica in presenza”.

Lazio: organizzato il piano del trasporto pubblico, tutti a scuola

Tutt’altra aria invece quella che tira nel Lazio dove, a quanto sembra,  gli studenti delle superiori potranno riprendere al didattica in presenza grazie al potenziamento del rapporto pubblico locale. Come ha infatti spiegato Mauro Alessandri, assessore alla Mobilità della Regione Lazio, “Il Piano dei Trasporti, in vista del rientro a scuola è pronto e sarà messo in atto per garantire la sicurezza dei cittadini e il necessario adeguamento dell’offerta di trasporto pubblico. Per far fronte al necessario aumento dell’offerta – ha proseguito l’assessore – è stato attivato un grande investimento da 30 milioni di euro, tenendo conto di tutto il sistema del trasporto pubblico dei territori regionali. Questo investimento consentirà di coprire anche tutto il fabbisogno, pari a 11,5 milioni di euro, richiesto da Atac per potenziare il servizio a Roma“.

A Roma una speciale taske force eviterà assembramenti negli hub

Nella Capitale in particolare, la prefettura ha annunciato che è stata istituita una speciale taske force (pescando tra il personale di Atac, Cotral e Protezione Civile), chiamata ad evitare e gestire (sotto lo sguardo attento anche delle forze del’ordine), eventuali assembramenti nei principali hub del Tpl della città, come quelli di Anagnina, Laurentina, Ponte Mammolo, Rebibbia, Saxa Rubra, Cornelia e Tiburtina, dve si avranno maggiori concentrazioni d studenti nelle ore di punta.

Max