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Riaperture: 4 attività su 10 lasceranno la saracinesca abbassata: “Troppi costi e regole confuse”

“Gli imprenditori temono l’impatto della rigidità delle linee guida sulle attività, e di rimanere schiacciati tra l’aumento dei costi di gestione e il prevedibile calo dei ricavi. Sono preoccupati, inoltre, anche dal tema delle responsabilità legali“.

Confesercenti: “Lavorare in condizioni antieconomiche”

E’ Confesercenti a suonare l’allarme: è vero che da lunedì si potrà tornare a lavorare ma non alla luce della pessima gestione usata dal governo per arrivare all’agognata ‘concessione’: ”Bisogna cambiare passo: servono linee guida applicabili e aiuti economici diretti alle imprese per sostenerle anche in questa delicata fase della ripartenza’ – spiega infatti Confesercenti – Per le imprese la riapertura è una corsa ad ostacoli e contro il tempo. L’accordo di questa notte tra Conferenza Stato-Regioni e Governo apre uno spiraglio importante, forse decisivo per uscire dall’incertezza che ha caratterizzato il tema delle riaperture fino ad oggi’’. Inoltre, aggiunge l’associazione dei commercianti, “Più di tutti è pesata la previsione di essere costretti a lavorare in condizioni antieconomiche”.

Ma 4 commercianti su 10 rivelano che non apriranno

Come dicevamo si è arrivati male ed in ritardo a questa possibilità di tornare ad alzare la saracinesca. Un labirinto di norme, regole, misure spesso contraddittorie che, da una parte impegnano commercianti ed imprese a sobbarcarsi ulteriori spese rispetto a quelle fin ‘accumulate’ con la chiusura e, dall’altra, insieme all’incognita ‘guadagno’ si affianca anche la paura del contagio (basta pensare ad un commerciante del milanese, dove il virus è ancora abbastanza presente).

Dunque, rivela un sondaggio condotto da Swg per Confesercenti, su un campione di esercenti del commercio al dettaglio e della somministrazione, soltanto il 62% degli intervistati ha confermato la riaperture per lunedì prossimo. I quattro su 10 che invece resteranno chiusi, hanno confidato che la loro scelta è condizionata “dal timore di lavorare in perdita, ma anche il rebus delle regole di sicurezza e la paura del coronavirus”. Tuttavia, l’11% è indeciso, e ci penserà su in questo week-end.

Max