RIFIUTI: NO DIVINO AMORE, A FALCOGNANA NE’ MONNEZZA NE’ FLUFF

    ’’Il Presidio No Discarica Divino Amore ha deciso di rafforzare la propria azione a tutela del territorio e dei suo abitanti. Per questa ragione non solo non intende smobilitare, ma intende rilanciare azioni energiche e mobilitazioni massicce per ottenere finalmente dalle Istituzioni la parola fine su ogni discarica a Falcognana’’. E’ quanto scrive il Presidio, in una nota. “Pertanto – continua il Presidio – chiediamo al sindaco di Roma Ignazio Marino di rinunciare a qualsiasi utilizzo del sito in via Ardeatina Km 15,3, per quanto riguarda i rifiuti solidi urbani. Noi disarmeremo solo quando Marino e Zingaretti non metteranno nero su bianco che la discarica di Falcognana non ha piu’ alcun ruolo nell’ambito del ciclo integrato dei rifiuti urbani”. “Quindi per maggior chiarezza “nessuna discarica emergenziale a Falcognana”. Pretendiamo – sottolinea il Presidio – che si metta la parola ’fine’ a questa vicenda, anche perche’, e qui il Presidio apre un altro fronte di lotta, noi vogliamo restituire il territorio ai suoi legittimi titolari, ovvero agli abitanti di Falcognana, Spregamore, Santa Maria delle Mole, Porta Medaglia, Castel di Leva, Paglian Casale, Palazzo Morgana, Pavona, Trigoria e in generale a tutti gli abitanti del IX Municipio e dei Castelli Romani’’. ’’Per questo -spiega il Presidio- chiediamo l’immediata chiusura e bonifica del sito Ecofer, anche perche’ girano pericolose voci su quanto e’ gia’ stato sversato. Basterebbe richiamare i firmatari degli atti autorizzatori di questa discarica per fermare tutto e avviare una revisione di tutti i procedimenti che hanno permesso l’attuale discarica”. ’’Questo e’ quello che fara’ il Presidio, perche’ l’aggiustamento formale delle “carte il piu’ delle volte non corrisponde alla legittimita’ sostanziale degli atti amministrativi. Vogliamo vederci chiaro -conclude il Presidio- e soprattutto vogliamo che questo territorio possa essere finalmente restituito ai suoi abitanti. In ogni caso solleciteremo tutti i controlli degli organismi competenti, dalla Asl all’Arpa, perche’ troppe cose non ci tornano”.