RIFIUTI: PRESIDIO FALCOGNANA, INCARICO A PREFETTO SOTTILE E’ VERA TRAGEDIA

La sola tragedia, nella vicenda della discarica di Falcognana, e’ la continuazione dell’incarico al prefetto in pensione Goffredo Sottile, il quale parla di un tavolo tecnico fantasma dove i soggetti coinvolti, Regione e Comune, hanno messo in scena un gioco delle parti, peraltro non aperto a tutti gli interlocutori interessati”. E’ quanto dichiara il presidio “no discarica Divino Amore”. “Sottile afferma l’inesistenza di caseggiati quando nell’immediata vicinanza ci sono non meno di 20/25.000 abitanti (Falcognana, Spregamore, Porta Medaglia, S. Maria delle Mole, Frattocchie e Cava dei Selci)” -prosegue la nota del presidio- “Non sopportiamo piu’ il mantra ossessivo per cui non esistono alternative. La soluzione c’e’. Intanto il licenziamento del commissario e l’immediata restituzione dei denari pubblici con i quali sono pagati i suoi profumatissimi, questi si’, lauti stipendi, per mancato raggiungimento degli obiettivi assegnati. Il Presidio chiede di metter fine all’emergenza, di portare i rifiuti all’estero per il regime transitorio necessario, di adottare modelli cooperativi e attuare un sistema spinto di incentivi compatibili”. “Il Presidio ribadisce – conclude la nota – che i danni ambientali sono irrimediabili e che chi prende certe decisioni diviene responsabile di queste devastazioni ambientali. Il governo, il presidente della Regione Lazio e il sindaco di ROMA la smettano di lavarsi le mani rispetto ad una vicenda che riguarda in prima persona ciascuno di questi soggetti e piuttosto che plaudire a Sottile gli revochino la fiducia. Soprattutto il Governo agisca conformemente agli articoli 9 e 32 della Costituzione della Repubblica e stanzi le risorse necessarie per un piano straordinario. Il ministro Orlano infine, alla cui responsabilita’ politica va ricondotto l’incarico di Sottile, decida da che parte vuol stare, perche’ i danni ambientali irreparabili causati dall’azione del suo fiduciario Sottile, lo pongono in un insanabile conflitto con ogni principio di tutela dell’ambiente, compito di cui il ministro dell’ambiente e’ titolare e, di riflesso, con le vigenti normative europee e nazionali