Home POLITICA POLITICA ITALIANA Riforma processo penale: fumta bianca nel Cdm nonostante Iv

Riforma processo penale: fumta bianca nel Cdm nonostante Iv

Purtroppo devo prendere atto che da Iv si è mantenuta una posizione iniziale e non si è mai spostati ritenendo di essere depositari della verità. Ma una verità di cui è depositaria una sola forza politica non esiste, esiste invece una mediazione. Ringrazio quindi le altre forze politiche e il ministro Bonafede che si sono resi disponibili a questa soluzione. Mi spiace che Italia viva non abbia voluto dare il suo contributo a questo risultato. Credo che per una forza politica sia sempre una sconfitta non sedersi a un tavolo, rinunciare a lavorare insieme ai propri compagni di viaggio per il bene del Paese. Un ministro ha sempre la responsabilità di partecipare al Cdm, è qui che si prendono le decisioni“.
Così la scorsa notte il premier Conte a Palazzo Chigi, al termine del Cdm disertato da Italia Viva, che ha infine approvato il tanto ‘discusso’ disegno di legge delega di riforma del processo penale. In realtà, con ancora da ‘limare’ quanto contenuto nella riforma Bonafede, inizialmente il lodo Conte bis non era contemplato in questo Cdm ma, in virtù dell’accordo giunto in extremis tra M5S, Pd e Leu, è stato invece poi affrontato, ed approvato.
Un’approvazione, ha commentato il presidente del Consiglio, che “è il segno che quando si lavora con serietà e impegno i risultati, seppur faticosi, arrivano. Per vincere dobbiamo giocare tutti nella stessa squadra, se si gioca pensando a sé la partita non la possiamo vincere, siamo destinati perdere. Se si fanno sgambetti perdiamo la partita“.

Bonafede: “Questa riforma ha un obiettivo ambizioso”

Dal canto suo il ministro della Giustizia ha spiegato che “Questa riforma mira a portare in Italia un processo penale moderno che dia risposte in tempi certi e celeri. I processi davanti al giudice monocratico dureranno 4 anni per tutti i gradi di giudizio. Un anno il primo grado, 2 anni per il secondo, uno per la Cassazione. E’ un obiettivo ambizioso”. Quindi, in merito al lodo Conte bis, il Guardasigilli ha commentato che è “entrato nel disegno di legge sul processo penale. E’ una riforma frutto di un lavoro di squadra, mi dispiace che una delle quattro forze politiche della maggioranza abbia deciso di defilarsi“, ha rimarcato alludendo all’assenza delle ministre di Italia Viva.

Conte: “la sfiducia a Bonafede, per che cosa?”

Per quel che riguarda invece Bonafede, il premier ha tenuto a sottolineare che “Bonafede si è reso disponibile a trovare soluzione di mediazione, un compromesso, non al ribasso, ma sostenibile, plausibile e coerente. Bonafede, Leu e Pd sono stati disponibili“.
Qualcuno domanda ed il premier replica. “Se temo la fine del governo? Chi mi conosce sa che non ho arroganza né paura, posso garantire agli italiani che fino all’ultimo giorno, quando saremo qui daremo sempre garanzie per perseguire gli interessi degli italiani fino all’ultima ora. Da presidente del Consiglio non riesco a capire cosa significa dal punto di vista della logica la sfiducia a Bonafede. Di cosa lo accusiamo? E’ a mio avviso irrazionale e irragionevole, sarà un mio limite. Semmai si dovesse arrivare a una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Bonafede, “ne trarrei le conseguenze…“.
Il discorso s’infila poi nel ginepraio di polemiche e dichiarazioni che in questi ultimi giorni hanno visto Italia Viva parlare di addio e di maggioranze alternative: “leggo supposizioni, ma io sono andato in Parlamento e ho chiesto il sostegno dei gruppi parlamentari, poi c’è stata questa particolarità che il giorno dopo è nato un nuovo partito, però attenzione – osserva Conte – non è nel mio stile governare e mentre governo lavorare per sostituire un gruppo politico a un altro, non l’ho fatto e non lo farò. L’obiettivo non è sostituire Iv, ma bisogna che Iv ci pensi un attimo e chiarisca. Se si sente di correre insieme, dopodiché valuteremo…”

Conte: “ora bisogna che Iv chiarisca che vuol fare”

Qui ci sarà sempre un atteggiamento aperto al dialogo e al confronto, e di umiltà nel confronto – ha invece tenuto a ribadire il premier – E’ stato ieri, oggi e lo sarà domani. Qui non c’è la presunzione di essere depositari della verità, è questo nasce anche da una mia convinzione morale. E’ chiaro che Iv deve chiarire, non a me ma al paese, devono chiarire cosa intendono fare nella consapevolezza che se vogliono far correre il governo non devono fare sgambetti e mettersi di traverso o ostacolare l’azione dell’esecutivo. Chi può capire meglio tutto ciò di un ex presidente del Consiglio – aggiunge Conte alludendo chiaramente a Matteo Renzi – in passato si è lamentato del fuoco amico e di non volere la dittatura della minoranza, ora la responsabilità spetta a lui. Sono convinto che gli amici di Iv si potranno interrogare e chiarire“.
Max