RIFORME: BINDI, PRESIDENZIALISMO NON SIA USATO PER NO NUOVA LEGGE ELETTORALE

    “I promotori di questo seminario sono di vari gruppi parlamentari ma ci unisce una convinzione: la Costituzione si cambia con tutti, anche con le minoranze, soprattutto quando ci sono strane maggioranze”. Lo ha detto Rosy Bindi, aprendo i lavori del seminario ’Cambiare con la Costituzione’, promosso da una sessantina di parlamentari di Pd, Sel e Scelta civica sulle riforme istituzionali. “Noi siamo pronti a cambiare ma vogliamo farlo rispettando spirito e lettera della nostra Carta fondamentale. Crediamo che sia ancora valido l’impianto istituzionale disegnato dai Costituenti e siamo consapevoli che le sfide di oggi ci chiedono di intervenire per rendere le scelte di allora pienamente operanti. Abbiamo dubbi – ha sottolineato Bindi – sul percorso che mette mano all’articolo 138 la sentinella della Costituzione e abbiamo espresso perplessita’ sull’ampiezza del mandato”. “Per noi il Parlamento non ha un potere costituente, ma solo un potere di revisione puntuale, e temiamo che un potere cosi’ ampio possa portare a stravolgere le scelte fondamentali, in particolare quella sulla forma di democrazia parlamentare. Io sono convinta che sia la forma piu’ adatta a far fronte alla crisi che stiamo attraversando, che investe la democrazia, le forme della rappresentanza e della partecipazione”, osserva Bindi che aggiunge: “Ci preoccupano le dichiarazioni di chi insiste sul nodo della forma presidenzialista. Non vorremmo che questo tema fosse usato come merce di scambio: si progetta una grande riforma e si lascia cosi’ com’e’ l’attuale legge elettorale. Ma questa legislatura non ha un tratto di stabilita’ e non vorremmo correre il rischio di tornare a votare con l’attuale legge elettorale”.