RIFORME: LETTA INCASSA OK, PARTE ITER MA RENZI AGITA GOVERNO E PD/IL PUNTO

    TENSIONI SU MOZIONE GIACHETTI – PREMIER, SE FALLIAMO ISTITUZIONI NON PIU’ CREDIBILI – L’iter delle riforme costituzionali e’ partito. Il Parlamento ha dato il via libera e ora, avverte Enrico Letta, abbiamo 18 mesi di tempo (a partire da settembre, precisa Gaetano Quagliariello) per dare seguito “all’impegno che ci siamo presi nel momento in cui si e’ deciso di chiedere a Napolitano di essere rieletto” e per “cogliere fino in fondo” una “occasione storica” con cui “ci giochiamo la credibilita’ delle istituzioni e della politica”. Il primo passo e’ stato fatto. C’e’ una road map, c’e’ un timing. Non ci sono ancora i contenuti su cui si dovra’ iniziare a lavorare e non c’e’, al momento, la partecipazione delle opposizioni che non hanno votato la mozione della maggioranza. Ci sono pero’ gia’ tante tensioni. Tra i partiti, esplose nei giorni scorsi sui ritocchi al Porcellum, tanto che non se ne e’ fatto nulla. Ma anche dentro le forze della maggioranza. Ieri l’assemblea tesa del Pdl, oggi le fibrillazioni nel Pd per l’iniziativa del renziano Roberto Giachetti che ha presentato una mozione pro-Mattarellum. Una mossa che non e’ piaciuta sia ai ’filogovernativi’ Pd, in quanto problematica per l’esecutivo Letta, sia ad altre componenti come i ’giovani turchi’. “Ogni giorno Renzi deve mettere una macchiolina sui risultati del governo…”, dice un deputato franceschiniano. Alla fine, in aula, il Pd non si e’ diviso. Solo Giachetti in tutto il gruppo ha votato la sua mozione. Non lo hanno fatto nemmeno i 34 (quasi tutti renziani oltre a qualche prodiano) che all’assemblea, nel pomeriggio, avevano detto no alla proposta del capogruppo Roberto Speranza di ritiro della mozione. “Il risultato tanto e’ stato raggiunto. E non ha fatto male al governo, ma solo al Pd. Hanno fatto votare l’assemblea del Pd contro il Mattarellum con i ballottaggi ancora da fare. Una mossa che sembra dire ’questi non sono in grado, arrivo io’. Una mossa congressuale…”, sottolinea Matteo Orfini.