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    Riforme, l’Unione studenti: “non ci basta mettere x, vogliamo partecipare ed essere ascoltati”

    “Bene” alla definitiva approvazione della riforma costituzionale che modifica il diritto di voto per il Senato estendendolo anche ai ragazzi di 18 anni. “Ma vivere in un paese democratico non è solo avere l’opportunità di mettere una x. Significa partecipazione reale alle scelte politiche del Paese; essere parte determinante ed ascoltata. Cosa che non avviene in Italia”. Ne parla con l’Adnronos Luca Redolfi, dell’Unione studenti ed aggiunge: “Noi siamo anche a favore del voto ai sedicenni, ma in una scuola diversa che fornisca gli strumenti, stimoli le capacità critiche dei giovani nell’analisi della realtà. Ma la scuola pubblica italiana non lo fa”. 

    “La nostra scuola purtroppo non fornisce elementi di stimolo dello spirito critico. Mette gli studenti in una posizione passiva rispetto a ciò che avviene all’esterno. E questo è grave anche guardando alla responsabilità di voto che adesso al Senato avranno i 18enni – commenta il giovane – Democrazia non è solo votare ogni 5 anni. E’ altro: partecipare, essere coinvolti nelle scelte, essere parte determinante ed ascoltata. Noi – conclude – chiediamo un reale coinvolgimento dei giovani nella politica. Non ci basta mettere una x”. (di Roberta Lanzara)