RIFORME: QUAGLIARIELLO, LEGGE ELETTORALE CON FORMA GOVERNO MA NO VOTO CON ’PORCELLUM’

    Quagliariello si e’ poi soffermato sulla necessita’ di “evitare il gioco che si parli di legge elettorale in alternativa alle riforme: sarebbe sbagliato e pericoloso, si aggiungerebbe un altro tassello al mosaico di errori che si sono fatti in questi 30 anni, quando abbiamo pensato che si potesse risolvere tutto cambiando la legge elettorale”. Tornando alla riunione di oggi del comitato dei saggi, c’e’ stata intesa anche sul “rifiuto alla costituzionalizzazione della materia elettorale” e sull’esigenza di una legislazione di contorno per quanto riguarda svolgimento delle campagne elettorali, pari opportunita’, collegamento tra liste e gruppi parlamentari, da ottenere anche attraverso i regolamenti delle Camere. Accordo anche sulla consapevolezza che un’eventuale sistema con elezione diretta del Presidente della Repubblica dovra’ sposarsi con una legge elettorale a doppio turno e che un sistema a forte centralita’ parlamentare possa adattarsi a modelli diversi prevalentemente di tipo proporzionale. Una sintesi, ha concluso Quagliariello sempre riferendosi al lavoro dei saggi, potrebbe portare ad un governo del premier, con la possibilita’ che dalle urne esca il nome del presidente del Consiglio, “dandogli una maggioranza adeguata”, con sistemi che “fanno riferimento a premi di maggioranza, da assegnare ai partiti o alle coalizioni, magari ricorrendo a doppi turni di ballottaggio”. Ipotesi che dimostrano che si e’ ancora alla “ricerca di soluzioni”.