RIMINI – DOPO AVER ASSISTITO INERME ALLA MORTE DELLA FIGLIA PER ANORESSIA, BADANTE 48ENNE RUSSA AVREBBE CHIUSO IL CADAVERE NELLA VALIGIA PER ‘SEPPELLIRLA’ IN MARE

Appurato che non si trattava della cittadina cinese scomparsa nel bel mezzo di una crociera, gli inquirenti sono infine riusciti a dare un’identità alla giovane trovata morta in un trolley abbandonato lungo la banchina del porto di Rimini lo scorso 25 marzo. Della ragazza, una 28enne russa, è ormai certa la causa della morte: denutrizione. Ora quello che bisogna stabilire è se, come sembrerebbe, la giovane sia morta in seguito ad una grave forma di anoressia o, diversamente, perché eventualmente indotta alla fame da qualcuno.  Quella che al momento è la tesi maggiormente sposata dagli inquirenti, almeno secondo quanto sostengono fonti vicine alla Procura (‘imbeccati’ dalla testimonianza di un uomo), è molto probabilmente la madre, una badante 48enne originaria di Mosca, dopo aver assistito impotente alla fine della giovane per anoressia, distrutta dal dolore, era forse intenzionata a gettare in acqua il cadavere della figlia dopo averlo chiuso dentro alla valigia, per poi lasciare l’Italia e tornare nel suo paese d’origine. A questo proposito, la Procura sta contattando le autorità russe per interrogare la donna. Dopo l’autopsia, eseguita nei giorni scorsi sul corpo della ragazza, è stato ipotizzato un decesso per denutrizione. Al momento il sostituto procuratore Davide Ercolani ha aperto un fascicolo, per ora formalmente contro ignoti, per dispersione di cadavere e abbandono d’incapace.

M.