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Risparmi a zero: 1 italiano su 3 finisce i soldi sul conto prima dell’arrivo del mensile. L’80% senza stipendio resisterebbe al massimo 6 mesi

C’è poco da girarci intorno, la situazione economica in Italia continua a peggiorare drasticamente, basti pensar che, almeno un italiano su tre finisce i risparmi sul proprio conto corrente, ancora prima di ricevere lo stipendio mensile.

Disagi non da poco, che tolgono letteralmente il sonno, tanto è che il 27% di quanti intervistati per questo specifico sondaggio condotto da Moneyfarme Dectechnon sulle possibilità economiche degli italiani, ha confessato – negli ultimi 6 mesi – di aver trascorso più notti insonni per via delle preoccupazioni indotte dall’incertezza finanziaria.

Risparmi a zero: il 60% degli intervistati ha ammesso di non aver assolutamente sotto controllo le proprie finanze

Preoccupa inoltre apprendere (chi vive di stipendio purtroppo lo sa benissimo), che ben l’80% del campione intervistato ha rivelato di avere a disposizione risparmi che, nella malaugurata ipotesi di perdere il lavoro, gli consentirebbero al massimo 6 mesi di ‘indipendenza’ economica. Come, in peggio, fa inoltre notare l’impietoso sondaggio di Moneyfarm-Dectech, oltre il 60% degli italiani non ha assolutamente sotto controllo le proprie finanze.

Risparmi a zero: prima i due anni di pandemia da Covid e poi l’attuale guerra in Ucraina hanno inguaiato soprattutto i giovani

D’altra parte, gli inevitabili disagi economici (come gli aumenti esponenziali dei consumi energetici e dei carburanti in primis),  seguiti alla guerra in Ucraina, rappresentano in realtà il ‘colpo di grazia’ per quanti già duramente provati dai due anni di pandemia di Covid 19 che, hanno seriamente messo nei guai diverse categorie di lavoratori, e penalizzato gli under 40, attualmente disastrati.

Risparmi a zero: il sondaggio, condotto su un campione rappresentativo è sicuramente in difetto visto come funziona il mondo del lavoro

Va anche spiegato che parliamo di un sondaggio rappresentativo, condotto su un campione costituito da 1.650 individui maggiorenni, residenti nel Paese, e dunque, sicuramente in ‘difetto’, perché ben conosciamo quale è la vera realtà che oggi rappresenta il mondo del lavoro, dove di ‘pulito e regolare’ non esiste nulla: spesso i dipendente sono infatti ‘costretti’ (pena il licenziamento e ‘minacce varie’), ad accettare stipendi ‘furbescamente arrotondati’ da abili e cinici commercialisti, che sanno bene come far quadrare i conti a fine mese alle aziende ricche.

Risparmi a zero: il 19% non riesce ad onorare impegni economici ‘basici’ come le utenze, l’affitto o piccoli prestiti

Dunque non dobbiamo meravigliarci poi se scopriamo che il 19% di quanti intervistati ha dovuto ammettere di aver avuto seri problemi – quando non impossibilitati – per riuscire ad onorare impegni economici ‘basici’, come l’affitto o prestiti vari.

Ne sanno qualcosa (poveri!), i giovani, che rappresentano il 21% di questa triste condizione, dove gli under 40 sono invece il 14% .

Inoltre al 14% del campione intervistato, è stato negato dagli istituti bancari (altra vergogna), l’accesso al credito per intervenuti problemi di solvibilità mentre, il 17%, ha dovuto rassegnarsi a vedersi consegnare l’ultimo avviso per il pagamento delle utenze, ripetutamente inevaso.

Risparmi a zero: il 53% degli italiani (donne e giovani su tutti), negli ultimi sei mesi ha preferito rinunciare ad un acquisto

Ovviamente, molto incide la disoccupazione, e la sventurata perdita del posto che, nella media(complici anche la riduzione degli orari di lavoro, o dei sussidi), vede un italiano su tre, soffrire la repentina diminuzione delle finanze, alla fine del mese.

Una situazione che evidentemente concorre al crollo dei consumi; infatti negli ultimi 6 mesi il 53% degli italiani (per lo più donne e giovani), per problemi economici ha ‘dovuto’ (non ‘preferito’), rimandare un acquisto.

Poi vi sono anche gli ‘irresponsabili’ i quali, pur sapendo di ‘viaggiare’ sul filo (dunque in un clima di vulnerabilità), continuano ugualmente a concedersi l’acquisto di beni non necessità.

Infatti il 55% degli intervistati – soprattutto della fascia under 40 – ha ammesso di aver affrontato “una grande spesa non essenziale”, spendendo per le vacanze, l’acquisto di elettrodomestici, o in device tech. Tuttavia un po’ stupisce che il 72% di quasi annoverati nel sondaggio ha dichiarato di non aver rinunciato a togliersi dei ‘sfizi’, sebbene anche di piccola entità.

Risparmi a zero: nella ‘disgrazia generale’ l’unica nota positiva è che finalmente gli italiani hanno imparato a seguire la gestione bancaria

Nella ‘disgrazia’ generale però, la nota positiva è che gli italiani hanno finalmente imparato a seguire con grande attenzione la gestione bancaria ed il proprio conto corrente.

Ora il 52% degli intervistati usa tenere traccia del saldo e, con altrettanta attenzione, sta li, occhiali sul naso, a ‘spuntare’ i soldi usciti dal conto rispetto alle ricevute di pagamento ‘gelosamente’ riposte in un’apposita scatola.

Questo perché, come la legge ‘impone’, per essere pagati bisogna tenere la ‘tracciabilità’ di ogni cifra in movimento, e dunque il 95% degli intervistati ha un conto corrente o conto-deposito, con il 58% che ammette di aver affidato pare dei soldi in investimenti. Nella maggior parte del caso sono gli uomini (41%) ad investire, rispetto al 3% delle donne…

Max