Rivolta carcere di Sanremo. Insorge il sindacato di Polizia

    Il carcere di Calle Armea di Sanremo ha vissuto la scorsa notte un vero e proprio inferno. I detenuti si sono rivoltati alle autorità contro il sovraffollamento dell’istituto penitenziario. Una quindicina di carcerati della prima sezione, intorno alle 2 della scorsa notte, hanno lanciato per terra suppellettili, tv, mobili, nonchè bombolette a gas accese nel giardino interno al carcere. Lo ha dichiarato il segretario regionale ligure del Sappe Michele Lorenzo precisando che la protesta era sorta alle 21, con la situazione sotto controllo. Poi, a tarda notte, gli animi si sono accessi. Gli agenti hanno riportato alla calma i detenuti dopo ore di trattative. Due agenti sono rimasti intossicati dal gas delle bombolette. Lo ha riferito il sindacato Uilpa-Polizia penitenziaria, tramite le parole del portavoce della regione Liguria Fabio Pagani. Pagani spiega che “la è stata sedata dopo quattro ore di violenze e devastazioni”. Il portavoce del sindacato ha proseguito a dire che “gli agenti penitenziari e il comandante del reparto presente hanno saputo gestire la situazione” . Il motivo della rivolta è andata ben “ al di là del sovraffollamento,- ha detto Lorenzo- oggi nel carcere di Sanremo vi sono 260 detenuti a fronte di una capienza di 210, vi è stato il rifiuto di concedere ulteriori benefici di quelli previsti per regolamento. Per fortuna si è trattato solo di una quindicina di detenuti e la protesta non ne ha coinvolti altri”. Un numero nettamente inferiore rispetto ai 46 che avevano dato inizio ai tumulti, per i quali, sostene Pagani, “dovrà essere inevitabile il trasferimento immediato ad altra struttura penitenziaria”. Il sindacato di Polizia ha fornito ai media altri dettagli sulla vicenda:”all’arrivo del direttore e del comandante sono stati individuati i principali rivoltosi e sono stati isolati. La sezione appare un vero e proprio campo di battaglia, le fiamme, causate da televisioni lanciate nel corridoio e lenzuola imbevute di olio, sono state spente grazie all’utilizzo dell’idrante da parte della polizia penitenziaria”. Il carcere di Sanremo può ospitare come minimo 190 detenuti. Ad ora ve ne sono 270, e una delle cause responsabili che recentemente ha impedito di trasferire i carcerati verso prigioni più grandi, come a Genova per esempio, è da riscontrarsi nel crollo del ponte Morandi. Per quanto riguarda gli agenti feriti sono stati curati nel pronto soccorso cittadino. “Questo ennesimo evento critico – sottolinea sempre Pagani – è uno dei tanti segnali che rilevano la prossima implosione del sistema penitenziario e soprattutto della carcere di Sanremo, e lo avevamo annunciato. Ogni istituto è una polveriera pronta a deflagrare e le conseguenze non potranno non pesare su chi non ha saputo, politicamente, impedirne l’esplosione”. L’Uilpa della Ligura ha indetto per l’inizio di novembre un sit-in di protesta per la mal gestione degli Istituti di Pena sul territorio: “Per il 9 novembre stiamo organizzando una manifestazione di protesta contro la gestione a maglie larghe delle carceri liguri. Abbiamo scritto al ministro della Giustizia e aspettiamo un segnale. Sono fiducioso in una sua risposta”, ha spiegato Lorenzo.