Roma, arrestati sette funzionari pubblici accusati di corruzione – di Angelica Santarsiero

    carabinieriROMA. All’alba di oggi i carabinieri del Comando per la Tutela dell’Ambiente in collaborazione con quelli del Comando provinciale di Roma hanno arrestato 7 funzionari pubblici accusati di corruzione nell’ambito delle manutenzioni straordinarie ed ordinarie delle infrastrutture cittadine. Sono state eseguite anche perquisizioni. Le indagini, condotte dai carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico), coinvolgono in realtà ben 18 persone, ma si ipotizza che ci siano stati ulteriori episodi di corruzione anche in altri Municipi. Già da tempo la procura di Roma aveva notato irregolarità in 33 gare d’appalto, per un valore complessivo di 16 milioni di euro. L’inchiesta riprende quella effettuata il 14 ottobre scorso, quando furono arrestati gli imprenditori Luigi Martella e Alessio Ferrari, insieme al funzionario del Simu (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) Ercole Lalli, accusato di aver accettato dai due imprenditori 2mila euro in cambio di informazioni riservate su gare d’appalto per la manutenzione di strade ed infrastrutture. Incrociando intercettazioni e documenti sequestrati, tra i quali quelli della contabilità occulta del “Gruppo Martella”, i carabinieri sono riusciti ad individuare tali episodi di corruzione. Gli investigatori affermano che le dazioni di denaro erano finalizzate ad ottenere agevolazioni da parte dei funzionari sulle modalità di esecuzione dei lavori, consentendo agli imprenditori di eseguire le opere in modo difforme rispetto a quanto previsto. Esempi emblematici sono quelli riguardanti le caditoie stradali, ripulite in numero minore rispetto a quanto dichiarato, e il rifacimento del manto stradale, effettuato con una quantità esigua di cemento. I funzionari incaricati di sorvegliare tali lavori prendevano dai loro imprenditori cifre che spaziavano da poche migliaia di euro a 100mila euro, dunque il 3-4% del valore dell’appalto stesso. I 7 arrestati con tali accuse sono: Francesco Pantaleo e Stefano De Angelis del dipartimento Simu (Sviluppo Infrastrutture e Manutenzione Urbana) di Roma Capitale; Roberto Brondi, Piero Seguiti, Doriano Carbonari e Paolo Fornaciari, impiegati rispettivamente presso i Municipi V, IX, X e XII di Roma e Franco Ridenti, tecnico dell’Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata. I funzionari  Fabio Stefano Pellegrini del dipartimento Simu, Luca Gaveglia del Municipio IV e Giampietro Cirilli, ora in pensione, non sono stati arrestati, come richiesto dalla procura, ma sono state effettuate perquisizioni nelle loro abitazioni. Le affermazioni dell’imprenditore Alessio Ferrara durante gli interrogatori, sulla inevitabilità che anche altri Municipi fossero coinvolti, alimentano l’ipotesi della procura che ancora altri funzionari pubblici abbiano avuto la loro parte in tale turbinio di corruzione. La procura di Roma, intanto, pone sotto i riflettori quello che è un quadro di estrema gravità, dove “nella materia della manutenzione urbana una estesa e quasi endemica attività corruttiva ha finito per distogliere ingenti risorse pubbliche dalle finalità legittime cui erano destinate, dirottandole ad impieghi di profitto privato di imprenditori e funzionari”.