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Roma, “da beni confiscati a beni comuni”: a Libera l’immobile di via Stamira 5

Lo stabile diventerà un centro di documentazione internazionale contro le mafie. Il presidente di Regione Nicola Zingaretti: "Bellissima giornata per Roma e per contrasto alla criminalità". Luigi Ciotti: "Impegno senza conoscenza rischia di essere un fuoco di paglia"

“Il nostro sogno è una società senza mafia e senza di abusi potere, ma per trasformare una speranza in realtà sono necessarie scelte e azioni concrete”. Con queste parole Luigi Ciotti, fondatore dell’associazione Libera, questa mattina ha ricevuto le chiavi di un immobile in via Stamira 5, a due passi da piazza Bologna, dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.

Lo stabile, un ex bingo confiscato nel 2018 alla famiglia Capriotti per reati legati alla criminalità economica, quali riciclaggio, intestazione fittizia dei beni e bancarotta fraudolenta, in tempo record è passato a bene indisponibile della Regione, che tramite bando ne ha affidato la gestione all’Associazione antimafia Libera, presente con le sue iniziative in tutta Italia ed Europa.

“I luoghi confiscati diventano luoghi di rinascita per la collettività”, ha detto Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la legalità e sicurezza, convinto che l’edificio “sarà un luogo per l’antimafia come l’auditorium lo è per la cultura”.

Gli spazi dell’ex bingo di via Stamira, infatti, saranno dedicati “alla ricerca per chi vuole approfondire i fenomeni mafiosi” anche attraverso alla collaborazione con diversi atenei italiani e internazionali”. “Perché un impegno senza una profonda base di conoscenza – ha spiegato il fondatore di Libera – rischia di essere un impegno emotivo ed estemporaneo. Un fuoco di paglia, come se ne son visti troppi”.

“Oggi è una bellissima giornata per Roma – ha detto Zingaretti – perché questo luogo prima era un cinema, quindi un luogo di produzione culturale, poi è diventato un luogo dove si riciclavano denari sporchi. Ora diventerà un centro di documentazione internazionale contro le mafie grazie a Libera”.

“Noi abbiamo collaborato – ha proseguito – prendendo in gestione il locale e poi facendo il bando. Un’iniziativa che fa parte di una strategia della Regione Lazio per ridare ai cittadini i luoghi confiscati alle mafie. Oggi un ex sala bingo, ieri una palestra, l’altro ieri un campo sportivo è il nostro impegno per la legalità contro le mafie”.