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Roma, fatture false e riciclaggio: GdF scopre maxi evasione di 100 milioni

Immagine di repertorio

I finanzieri del Nucleo Speciale di Polizia Valutaria, coordinati dalla Procura della Repubblica di Roma, stanno eseguendo una serie di sequestri preventivi per il valore di circa 20 milioni e 21 misure interdittive personali nei confronti di soggetti appartenenti ad un’organizzazione criminale dedita all’emissione di fatture false, al riciclaggio e all’auto-riciclaggio. Oltre 100 milioni di euro l’evasione fiscale individuata e oltre 55 milioni di euro le operazioni di riciclaggio e auto-riciclaggio dei proventi illeciti accertate. Sono 50 i militari impiegati che stanno operando nelle province di Roma e Latina.

 

Aggiornamento ore 11

Le indagini hanno consentito di disarticolare un gruppo criminale autore di evasioni fiscali per oltre 100 milioni di euro nonché di operazioni di riciclaggio e auto-riciclaggio dei proventi illeciti per oltre 55 milioni di euro. L’organizzazione era stata già stata colpita alla fine del 2017, quando furono arrestati 4 imprenditori romani ritenuti gli ideatori del complesso sistema di frode. Le successive indagini hanno consentito di individuare ulteriori persone coinvolte, attive all’interno della struttura criminale, cui erano assegnati compiti ben determinati, quali la costituzione di società «cartiere», la predisposizione di false fatture e il riciclaggio del denaro corrisposto a fronte del pagamento dei documenti fiscali emessi. Significativa, in tal senso, anche l’attività di procacciamento dei nuovi clienti svolta da un commercialista romano, il quale, essendo a conoscenza delle condizioni finanziarie dei suoi assistiti li indirizzava a servirsi delle prestazioni dell’organizzazione.

I clienti finali, ai quali gran parte delle somme venivano poi retrocesse sotto forma di contanti, potevano così avere la disponibilità di denaro da utilizzare senza correre il rischio che le transazioni fossero tracciate attraverso i canali ufficiali.
Grazie alle numerose segnalazioni di operazioni sospette elaborate dai diversi intermediari finanziari e poi approfondite dai finanzieri, sono state individuate le movimentazioni anomale nei conti bancari dei componenti del sodalizio criminale.

5 milioni sul conto di un nullatenente

Esemplare è il caso di uno dei soggetti che, pur disoccupato e nullatenente, ha visto in circa sei mesi transitare sul proprio conto bancario oltre 5 milioni di euro. L’autorità giudiziaria capitolina ha emesso, nei confronti dei capi e dei loro più stretti collaboratori, una misura di sequestro preventivo e per equivalente per un importo totale di circa 20 milioni di euro, quale profitto dei reati di omessa presentazione delle dichiarazioni Iva, emissione di fatture per operazioni inesistenti, riciclaggio ed auto-riciclaggio, nonché il sequestro preventivo di 12 società cartiere e di un sito internet. A 21 persone, “clienti” dell’organizzazione criminale, sono state notificate altrettante misure cautelari di interdizione all’esercizio di attività professionale, d’impresa e dagli uffici direttivi. I militari stanno procedendo al blocco dei saldi dei conti correnti e degli altri rapporti finanziari intestati e/o riconducibili agli indagati, compresi depositi titoli e cassette di sicurezza e a numerose perquisizioni locali finalizzate al reperimento di denaro contante, titoli al portatore e altri valori nella loro disponibilità.