Roma, la vendetta di Flo e il no di Ranieri

    A margine della vittoria  per 2-0 nei confronti della Juventus, la Roma si gode un ottimo Florenzi e anche la sua personale vendetta nei riguardi di una provocazione di Cristiano Ronaldo, ma incassa anche le parole chiare e lapidarie di Ranieri circa un suo possibile impiego come dirigente. Il tecnico, per appunto, si sente tecnico e vuole continuare: e se non la Roma, altrove. Ecco perchè, dice, non farà il dirigente giallorosso. E se l’attesa del post Ranieri non sia Ranieri stesso, come hanno detto dei tifosi? Forse, chissà. Intanto il presente è chiaro, come lo sono le sue parole.

    Roma, la vendetta di Flo e il no di Ranieri. Il tecnico: non farò il dirigente, voglio allenare

    “Ho firmato per un anno e a fine campionato finirò il mio lavoro. Non penso alla riconferma, penso solo a lavorare nel presente. Mi è stato offerto un ruolo diverso per la stagione successiva, ho rifiutato perché mi sento ancora un allenatore”.  Tra i protagonisti della gare, il portiere Mirante, che ha parato di tutto ma ha commentato con umiltà la sua super gara. “Al di là delle parate siamo cambiati a livello di atteggiamento difensivo. Siamo meno esposti e quando abbiamo palla siamo più compatti e anche i risultati stanno arrivando. Per il quarto posto le cose si sono complicate, ma abbiamo l’obbligo di provarci”. E ovviamente il protagonista è Florenzi, che ha anche consumato una personale vendetta contro Cristiano Ronaldo reo di averlo provocato e punzecchiato in gara, e punito col suo gol scavetto che è valso il vantaggio della Roma. Le ruggini tra Florenzi e Cristiano Ronaldo arrivano al 12’ del secondo tempo quando il portoghese ha criticato  il capitano romanista: «Sei troppo piccolo per parlare», mimando con la mano il becco dell’oca che si apre e si chiude. Tutto nasceva da una pala non resistuita a quanto pare. Ma Florenzi si è vendicato superando Szczesny con uno “scavetto” che è valso l’1-0. E poi ha commentato così: “Lasciamo stare, avevamo buttato noi la palla due volte fuori e lui invece l’ha giocata, potevamo ripartire anche noi nel primo tempo con Kolarov ma l’abbiamo buttata fuori perché noi siamo questi. Lui è un Pallone d’oro e pensa di avere tutto il diritto di fare ciò che ha fatto, io ho cercato di continuare a giocare. Anche io faccio tante stupidaggini in campo, però rimangono li.”