CALCIO

Roma, Mourinho: “Lasciateci lavorare in pace”

Avrebbe forse voluto tenere per sé la gioia sfrenato per il gol al 90’ contro il Sassuolo. Non è riuscito però a trattenersi, Josè Mourinho, alla millesima panchina, vincere così merita una corsa sotto i propri tifosi. E così è stato. Col senno di poi, forse lo avrebbe evitato. Lo si evince dalle sue parole in conferenza stampa, che fanno da scudo alla squadra.

Lo abbiamo visto felice di vincere l’ennesima partita di un avvio perfetto. Era la sesta consecutiva dall’inizio della stagione. Ma in cuor suo covava già alcuni dubbi sulla possibilità che la squadra potesse continuare a quei ritmi. Lo aveva anticipato in precedenza: “Abbiamo vinto cinque partite, mica 50”, aveva detto.

E se all’epoca, ma si parla solo di due settimane fa, un entusiasmo travolgente aveva abbracciato squadra e ambiente, è bastata una sconfitta per ribaltare gli umori. Ma Josè da Setubal, che è abituato a ergersi a scudo umano, lo fa ancora anche prima della gara con l’Udinese. E lo fa chiedendo del tempo.

“Perché in pochi si aspettavano la nostra sconfitta? Perché venivamo da sei vittorie? – ha detto in conferenza – Mi avete visto celebrare come un pazzo una vittoria speciale come quella contro il Sassuolo perché era la mia panchina numero 1.000 e poi perché abbiamo vinto al 90’, mi avete euforico solo per un minuto e mi avete visto sempre equilibrato, ho sempre detto che la Roma parte 29 punti dietro l’Inter e adesso non mi vedrai pessimista dopo una partita persa. Magari sono troppo onesto e dopo il Verona avrei dovuto dire che l’arbitro ha sbagliato ad ammonire Veretout, oppure che la pioggia ha condizionato il match e che magari un pareggio sarebbe stato giusto, ma forse sono troppo onesto”.

E ancora: “Sono triste per il ko, ma dobbiamo rimanere equilibrati, so perfettamente per cui sono venuto qui, per il mio livello di esperienza, di maturità ed equilibrio per non lasciare la gente con l’euforia dopo tre vittorie e non trenta oppure per non far deprimere i tifosi dopo 2-3 sconfitte. Abbiamo tanto da fare. Voi cercate di metterci nello stesso gruppo di squadre con quelle che hanno terminato lo scorso campionato con 25, 20 o 15 punti in più. Lasciateci tranquilli nel bene e nel male. Nel bene però non siamo candidati a niente, siamo solo candidati a vincere solo la prossima partita. Abbiamo perso e volete analizzare con me la partita di Verona? Non posso, lunedì è stato il giorno libero per i calciatori ma non per me e il mio staff, abbiamo lavorato tutto il giorno per analizzare la prossima partita”.

Ha concluso l’allenatore portoghese: “Serve lavorare e dobbiamo essere candidati a vincere la prossima partita contro l’Udinese e anche loro, però noi vogliamo vincere. Dobbiamo essere equilibrati, poi è normale essere meno felici dopo una sconfitta. Dobbiamo trasformare la tristezza in motivazione, non in delusione o depressione. Noi facciamo la nostra strada che è una strada di tranquillità e ambizione, ma con base tranquilla”.