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Roma, Mourinho: “Voglio vincere la Conference League”

Giù la maschera, Mourinho non si nasconde più: vuole vincere la Conference League. Lo ha confessato in uno slancio di sincerità nella conferenza stampa che anticipa la gara con il Cska Sofia, forse illuminato dalla vittoria con il Sassuolo. Il portoghese punta al massimo, come ha dimostrato l’avvio di stagione dei giallorossi, che parla di uno score perfetto, fatto di sole vittorie.

Merito anche della mentalità dello Special One, idolatrato dai tifosi della Roma. Ieri, dopo la cena con la squadra per festeggiare le mille panchine in carriera, è stato travolto da un tripudio di cori e applausi. Un centinaio di tifosi lo hanno aspettato fuori dal ristorante per provare a strappare un selfie con il loro idolo.

Nonostante l’avvio confortante Mourinho avverte: “Cinque vittorie non sono cinquanta, e tre vittorie in campionato non sono trenta”, ha detto il portoghese in conferenza stampa. “Non c’è ragione per essere ulta ottimisti e ultra positivi. I risultati positivi però sono importanti perché aiutano nel processo di crescita e di sviluppo della squadra. I tifosi sono felici, però anche loro devono essere equilibrati come noi, cioè capire che è un processo e stiamo lavorando solo da due mesi. Si sente l’evoluzione a tutti i livelli ma dobbiamo essere tranquilli. Lo stadio è al massimo della capienza è bello e può spingere le autorità a capire che c’è una voglia tremenda dei tifosi di tornare e aspettano la normalità, lo stadio esaurito. Mantenere alto il livello è una caratteristica che noi vogliamo mantenere. Dico ai miei che tutto ciò che è meno del 100% è niente, dobbiamo mantenere questa caratteristica. Contro il Sassuolo potevamo perdere, ma la nostra ambizione e l’empatia con i tifosi non è negoziabile. Siamo in costruzione. Il turnover? Sì, ci saranno dei cambiamenti rispetto a domenica scorsa. L’importante però è mantenere la struttura perché è importante un risultato positivo in una competizione dopo passo dopo passo vogliamo ottenere la qualificazione alla prossima fase”.

Su Zaniolo: “I giocatori non sanno ancora chi giocherà. Con Nicolò bisogna trovare un equilibrio tranquillo, senza pressioni. Sta bene. L’infortunio è passato, così come le sensazioni negative. L’altro giorno era stanco, e capisco che quando i giocatori vanno in nazionale c’è poco tempo per lavorare. Se un giocatore va in nazionale e gioca torna con condizioni fisiche ridotte. Questo lo abbiamo sentito con Zaniolo e con altri giocatori. Se ha recuperato potrà giocare, ma non voglio parlare sempre delle condizioni di Nico. L’infortunio è al passato, ora guardiamo al futuro”.

L’obiettivo dichiarato è uno: la vittoria: “La Conference League? Come assistente ho anche vinto una coppa che non esiste più, la Coppa delle Coppe. L’ho vinta col Barcellona nel 1997. Mi piacerebbe vincere la Conference, ma adesso siamo lontanissimi dal vincerla. Ma cercheremo di vincere. Mancano ancora tante partite, e non voglio essere bugiardo nel dire che non mi interessa vincere. Prima passiamo i gironi, poi vediamo. Questo è un progetto collettivo, e se qualcuno che ha giocato contro il Sassuolo andrà in panchina andrà bene. Tutti sono importanti”.