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Roma, raccolta differenziata negozi chiusi: indaga la Procura

Ancora una volta ci volevano ‘Le Jene’ per concorrere a fare luce su un sistema altrimenti ‘oscuro’ che spesso determina e regolamenta il quotidiano delle nostre città. Nello specifico, stavolta è toccato alla Capitale, ed alla vergognosa situazione dello smaltimento dei rifiuti che, non si capisce come mai, è sempre lento, inefficiente e farraginoso. Il ‘problema’ poi è dei cittadini, costretti a convivere con cumuli di mondezza che invadono ogni giorno di più strade e marciapiedi.
Ieri il seguitissimo programma di Italia Uno ha mostrato come, alla notte, la raccolta differenziata (appaltata ad una società esterna), rimane lì pur figurando esser stata portata via, verso gli impianti di stoccaggio. Nel servizio l’inviato-giornalista (attraverso alcune testimonianze) ha verificato che, sì, gli operatori ‘badggiano’ il loro passaggio all’esterno dei locali a testimonianza dell’avvenuta raccolta… ma in realtà non lo fanno. I dipendenti disonesti – od i superiori, che glielo fanno fare (come ha rivelato un testimone), della società che ha appaltato la raccolta notturna, spesso ‘strisciano’ il palmare sul codice a barre esposto al’esterno di bar, laboratori, ristoranti, ecc, e poi se ne vanno a passo svelto.
Così, dopo l’ennesima ‘furbata’ denunciata dal frizzante programma Mediaset, le autorità hano voluto iniziare a vederci chiaro. La Procura di Roma, nella figura del proc aggiunto Paolo Ielo, sta indagando per quella che potrebbe prefigurarsi come una truffa ai danni del Comune di Roma.
Max
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