Roma, sequestro di 19 milioni al clan Spada

    Il clan Spada di Ostia finisce nuovamente nel mirino delle forze dell’ordine. La nuova indagine, orchestrata dagli agenti del Gico della Finanza è incentrata sul controllo dei beni in disponibilità di Carmine Spada, noto nell’ambiente capitolino con il nomignolo “Romoletto” e ritenuto essere l’apice dell’organizzazione criminale.
    Nel dettaglio, i finanzieri hanno posto in sequestro la villa di sua proprietà, del valore di 800 mila euro. Colpiti anche Claudio Galatioto, Ottavio e Roberto Spada, che si sono visti sequestrare un’altra villa da 450mila euro). Roberto Spada è tristemente noto e sotto processo per l’ormai nota controversia con un giornalista Rai.

    Dai riscontri delle indagini, lo stile di vita delle posizioni apicali del clan è risultato essere completamente incoerente rispetto alle capacità dichiarate di reddito. Per l’accusa, le persone colpite dal provvedimento hanno anche inquinato l’economia di Ostia, riciclando i profitti di condotte illecite mediante la creazione di una serie di società, come bar e sale giochi, ma anche pompe di benzina e concessionarie auto, oltre a diverse ASD che fungevano da copertura per la gestione di palestre e scuole di danza.

    Tutti i beni erano collegati a 47 persone, fra le quali vi sono sia membri della famiglia che cosiddette “teste di legno”. Sequestrato nel dettaglio il patrimonio di 18 aziende e 4 società individuali, quello di 6 associazioni sportive e culturali, 4 immobili a Roma e Ardea, 15 autovetture, una moto e rapporti bancari e assicurativi. Il totale del provvedimento di sequestro ammonta ad un bottino di circa 19 milioni di euro.