Home ATTUALITÀ Roma, Sgarbi: “Con Michetti e Matone penso a Figliuolo commissario a rifiuti”

    Roma, Sgarbi: “Con Michetti e Matone penso a Figliuolo commissario a rifiuti”

    “Roma la puoi accostare solo a Parigi e merita di essere riportata al centro della scena mondiale”. Lo dice all’Adnkronos Vittorio Sgarbi, leader di Rinascimento, che per la Capitale lo vede parte del ‘tridente’ come candidato assessore alla Cultura in una giunta di centrodestra guidata da Enrico Michetti sindaco e Simonetta Matone vice sindaco. 

    “Io recupererei le personalità cacciate da Virginia Raggi, penso a Colomban, a Minenna, ma penso anche a Rutelli e Veltroni. Insomma, ci vogliono quelli bravi…”. In questo quadro di selezione dei migliori, Sgarbi indica un nome a sorpresa: “Penso al generale Figliuolo come commissario per i rifiuti. Lo chiameremo se andremo al potere… In lui ho riscontrato una disponibilità… D’altronde, devi chiamare le persone capaci, sennò non si va da nessuna parte””. 

    “A Roma andremo molto bene – sottolinea – Una vittoria al primo turno sarebbe un fatto storico, ma sfioreremo il 44/45%. Il secondo, Gualtieri, farà il 25%, perché è vero che il centrosinistra vale il 35% ma il 10% se li porta via secchi quel rompic… di Calenda. Raggi? I 5 Stelle sono all’8%. Non andrà al ballottaggio. Al massimo arriverà al 15%. Non è possibile che il mondo vada così male… Dio esiste…”.  

    Partito unico
     

    “Silvio Berlusconi crede nel partito unico? Lo fa per disperdere… le perdite di Fi: la sua creatura è ormai un marchio del secolo scorso, come il Fernet Branca, un ragazzo di oggi che ne sa? Berlusconi pensa che fondendosi con Salvini, il limite ‘anagrafico’ di un partito troppo grosso, troppo immobile, che vale di fatto il 4/5% si annulli. Il partito unico conviene solo a lui, non a noi”, afferma Sgarbi aggiungendo: “La varietà è una ricchezza -assicura il critico d’arte- ed è molto più utile diversificare l’offerta, arricchendo le proposte del centrodestra con i temi della cultura, dell’arte, del turismo. Per riprendere un po’ di quel 30% che aveva Fi devi mettere insieme realtà diverse: un po’ di Cambiamo, un po’ di Rinascimento, un po’ di Noi con l’Italia, ecc. Nella scomposizione, mentre solo Fi più del 5% non vale, con gli altri si può arrivare oltre il 15%”. 

    Quirinale
     

    “Draghi mi piace moltissimo, furbo come una volpe, vecchio, pensionato, ma fresco come possibile Presidente della Repubblica”, dice il leader di Rinascimento in merito all’appuntamento cruciale della politica per l’inizio dell’anno prossimo, cioè l’elezione del successore di Sergio Mattarella. “Uno così -prosegue- ha capito che per fare il Capo dello Stato doveva ‘sporcarsi le mani’ e allora ha fatto il governo non ‘dei migliori’ ma ‘dei peggiori’, visto che ci ha messo dentro persino Speranza, Di Maio, Franceschini…”. “Insomma, questo governo e questa maggioranza del ‘tutti dentro’ è la base elettorale della sua elezione al Quirinale. E poi la legislatura volgerà tranquillamente al termine, con un esecutivo elettorale. Altro che elezioni anticipate: chi ce lo vede Draghi che scioglie il Parlamento che lo ha appena eletto? Io, comunque, sì, al Colle lo voterei…”.