Rosetta, scoperte sulla cometa – di Giulia Onori

    ROMA – La sonda spaziale Rosetta ha rilevato grazie allo spettrometro italiano Virtis che la cometa nella quale è atterrata è coperta da uno strato grigio di polveri organiche ed è più calda del previsto. Questi sono i primi dati della missione indicati dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) presentati negli Stati Uniti, nel convegno dell’American Geophysical Union (Agu).Fabrizio Capaccioni, dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali dell’Istituto Nazionale di Astrofisica (Iaps-Inaf) è il responsabile di Virtis (Visible and Infrared Mapping Spectrometer). Per quanto riguarda la temperatura rilevata dallo strumento è di meno 50 gradi, confrontabile a quella che si registra nei periodi più freddi nelle zone interne dell’Antartide. Per gli standard attribuiti ad una cometa, è considerata una temperatura molto alta e la spiegazione è data dallo strato di polveri molto scure che la avvolgono e di conseguenza riflette poco la luce solare. Virtis funziona con una telecamera ad altissima definizione, mentre una semplice fotocamera si basa su tre colori, la cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko è stata immortalata utilizzando 860 colori che coprono tutto lo spettro luminoso, dalla luce ultravioletta a quella infrarossa.Capaccioni, durante la conferenza trasmessa in streaming, è intervenuto dicendo che l’analisi dello spettro ha permesso di ricostruire la composizione della cometa.Non era mai stato fatto un identikit più dettagliato prima d’ora. Così i dati ottenuti indicano la presenza di materiali organici ovvero materiali a base di carbonio. Però non si tratta di tracce di vita poiché sono elementi che possono costituire la base del materiale organico indispensabile alla vita,ma questo non vuol dire che siano collegati direttamente alla presenza della vita. La novità è che per la prima volta si individuano sulla superficie di un corpo celeste e in modo stabile. Gli esperti pensano che probabilmente questi materiali possono trovarsi anche altrove nel Sistema Solare.