ROZZANO, FESTA DI NATALE CANCELLATA A SCUOLA. SALVINI, “NESSUNO TOCCHI IL NATALE”

    A circa meno di un mese dall’inizio delle feste natalizie, scoppia a Rozzano la polemica sulle decisioni del preside Marco Parma, dirigente dell’istituto Garofani, di annullare i tradizionali simboli religiosi della festa e di rimuovere i crocifissi. Il dirigente infatti avrebbe deciso di cancellare il concerto di Natale e di rimuovere i crocifissi dalle aule. Una scelta che ha provocato le reazioni indignate dei genitori degli studenti.

    La tradizionale Festa musicale di Natale, che si svolge con canti e cori natalizi, è interamente frutto del lavoro dei bambini, ed è stata  rinviata a gennaio trasformandosi in “Festa d’Inverno”. Decisone presa “in nome della laicità della scuola pubblica”, quella del preside Parma nonché candidato sindaco per una lista civica e per il M5S.

    Altro capitolo è quello dei crocifissi rimossi su decisione del Consiglio di Istituto, che si è impegnato nel rimuovere anche quelli che erano già presenti nelle aule.

    La scuola minimizza, mentre la decisione del dirigente, è stata criticata sia dal sindaco che dal parroco di Rozzano, che non condividono la scelta del preside Parma.

    Dopo le indigniate polemiche  per l’organizzazione di una festa di Natale laica, Parma ha rimesso il mandato di reggente ma esclusivamente per la scuola primaria dell’istituto Garofani. Nella giornata di oggi, il dirigente sarà convocato nell’Ufficio regionale scolastico della Lombardia, su richiesta dell’assessore regionale all’Istruzione, Valentina Aprea, che vuole capire le motivazioni “del grave gesto da lui compiuto nel cancellare ogni iniziativa scolastica che riguarda il Natale cristiano”.

    Sempre nel giorno di domani, il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, visiterà la scuola primaria  di Rozzano: “Porterò in dono agli alunni dell’istituto un presepe , con garbo, discrezione e senza voler imporre nulla a nessuno. Il presepe fa parte delle nostre tradizioni e della nostra cultura.  Non è giusto che i nostri figli siano costretti a rinunciarvi”, spiega Salvini. “Se non invertiamo la rotta siamo allo sfacelo. Questo succede in una scuola, luogo che dovrebbe educare e far conoscere. Invece nel nome della laicità si sradicano le tradizioni, e facendo così si fa un favore ai terroristi” conclude indignato il leader del Carroccio.