SAFER INTERNET DAY: DAI VIRUS AL CYBERBULLISMO, UNA GIORNATA DEDICATA A RISCHI E PERICOLI DI INTERNET

Ricorre oggi la Giornata della Sicurezza sulla Rete, il Safer Internet Day, istituita dall’Unione europea per sensibilizzare i cittadini sui rischi derivanti dall’uso di Internet. Oltre ai dati pubblicati da Eurostat sulla percentuale di problemi relativi alla sicurezza nel Web riscontrati nei paesi UE, in Italia la giornata sarà caratterizzata da molte iniziative e appuntamenti.

Il Safer Internet Day, istituito dall’Unione europea nel 2004, giunge così alla sua 12? edizione. Il progetto, gestito a livello comunitario dalla rete Insafe, prevede che le iniziative dei singoli Paesi vengano gestite dai rispettivi Safer Internet Center nazionali. In Italia ad occuparsene è il progetto Generazioni Connesse coordinato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca che unisce in un Consorzio l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, la Polizia Postale, Save the Children Italia, Telefono Azzurro, la Cooperativa E.D.I., l’Università La Sapienza di Roma, l’Università degli Studi di Firenze, il sito Skuola.net e il Movimento Difesa del Cittadino.

Sicurezza sul Web: il report di Eurostat

Virus, sottrazione di informazioni e dati personali, frodi finanziarie, accesso dei bambini ai siti non adatti alla loro giovane età. Sono questi i pericoli a cui ci si espone maggiormente ogni qualvolta si accede a Internet con il proprio computer, tablet o smartphone. Problemi che si fanno ogni giorno più seri e che possono portare a conseguenze disastrose. Basti pensare a quanti vedono sottrarsi i propri dati per finalità illecite o quanti vedono sparire i soldi dal proprio conto. Nonostante questo scenario l’Ufficio di statistica dell’UE, grazie ai dati diffusi oggi, dimostra che qualcosa sta migliorando. Nel 2015, infatti, “solo” il 25% dei cittadini europei ha riscontrato problemi del genere. A fronte di una media europea del 25%, l’Italia risulta essere leggermente sopra, appena il 28%. Risultato incoraggiante visto il 42% fatto registrare dalla Croazia. I Paesi dove invece si sono verificati meno problemi sono la Repubblica Ceca e l’Olanda, rispettivamente con il 10 e l’11%.

In linea con quella che è la tendenza europea, l’Italia fa registrare un netto miglioramento in merito alla percentuale di virus informatici che hanno infettato i computer nello scorso anno. Rispetto al 2010 la media UE fa segnare un ribasso del 10%, quella italiana addirittura un -21%, passando dai 45 punti percentuali di 5 anni fa ai 24 attuali. Uno dei risultati più positivi visto che meglio fanno solamente Bulgaria (-30%), Lettonia (-24%), Malta (-22%) e Slovacchia (-38%). Anche in questo caso è la Croazia ad avere la percentuale più alta con il 41% dei cittadini colpiti da virus. Il Paese migliore è l’Olanda, ferma al 6%.

Al di là dei risultati piuttosto incoraggianti i rischi che si corrono inducono comunque timore, tanto da far sì che molti non usino i dispositivi mobili per gli acquisti online, l’internet banking o la connessione da luoghi diversi dalla propria abitazione. Tra coloro che rinunciano più di tutti a usufruire di questi servizi, olandesi, italiani, spagnoli, lettoni e portoghesi.

Cyberbullismo e protezione dei bambini: la Carta di Roma

Quello che concerne i bambini è sicuramente il tema più scottante e che richiede ulteriori tutele e impegno. Uno dei fenomeni che destano maggior preoccupazione è quello del cyberbullismo, soprattutto in ragione dei sempre più numerosi suicidi che si verificano a seguito delle vessazioni subite online. Un caso tra tanti quello di Carolina Picchio, ragazza di appena 14 anni che decise di togliersi la vita per un video pubblicato su Facebook che la riprendeva ubriaca ad una festa mentre alcuni suoi compagni mimavano atti sessuali.

Ciò che emerge dalla ricerca affidata da Generazioni Connesse a Skuola.net e all’Università degli Studi di Firenze, però, mostra che un’effettiva consapevolezza delle conseguenze che possono avere pratiche simili non è ancora maturata del tutto. Sono molti, infatti, i ragazzi che minimizzano e sottovalutano il fenomeno. Solo l’8% dei giovani intervistati ha ammesso di aver intenzionalmente vessato un coetaneo e 1 su 10 riduce il proprio comportamento a un semplice scherzo.

Si prova quindi a dare una svolta a questa situazione. Oggi la Polizia di Stato ha organizzato nelle scuole di 100 capoluoghi di provincia dei workshop sul tema. Questi si inseriranno all’interno della campagna itinerante “Una vita da Social”, progetto ideato da Polizia Postale e Polizia di Stato, per informare e sensibilizzare studenti, insegnanti e genitori sull’uso dei Social Network e sui rischi derivanti da Internet. Al Teatro Palladium di Roma, invece, il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini ha partecipato all’evento per il lancio della campagna del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca contro le nuove forme di bullismo.

Cyberbullismo sì, ma non solo. Altro tema per cui si rendono necessari provvedimenti è l’abuso sessuale online che subiscono molti minori. Si muove in questa direzione la Carta di Roma promossa da Telefono Azzurro durante un incontro alla Camera cui hanno partecipato politici ed esperti. Tra gli obiettivi del documento redatto in 25 punti c’è la creazione di una governance nazionale e di organismo di vigilanza sullo sfruttamento e l’abuso sessuale sia online che offline, forme di sostegno per le vittime e un pool di specialisti tra forze dell’ordine, Magistratura e pubblici ministeri per il recupero dei pedofili e dei colpevoli di reati sessuali. La Carta, però, si rivolge anche alle aziende, alle quali chiede maggiori sforzi nella creazione di prodotti e servizi che possano garantire la sicurezza dei giovani che navigano su Internet.

Luca Crosti