SALARI – IL DOCUMENTO UNITARIO A FIRMA CGIL-CISL-UIL CHE ‘RIVEDE’ IL CONTRATTO NAZIONALE DEDICANDOLO ALL’INNOVAZIONE ED ALLA QUALITÀ DEL LAVORO

Lo hanno presentato definendolo un documento unitario dal titolo “un moderno sistema di relazioni industriali, per uno sviluppo economico fondato sull’innovazione e la qualità del lavoro”. Così ‘la triplice’ (Cgil-Cisl-Uil), intende il contratto nazionale, ‘pensato’ attraverso una regolazione salariale che vada finalmente  oltre il potere d’acquisto, legando gli aumenti in busta paga non più solo all’inflazione ma anche ad indicatori macroeconomici e di crescita economica oltre che agli andamenti dei settori, mentre la politica salariale nel contratto di secondo livello (che potrà essere aziendale, territoriale, di distretto, di sito e di filiera) dovrà realizzare gli obiettivi di crescita, innovazione organizzativa e di prodotto delle aziende. E’ base da cui partire (esteso sia al pubblico che al privato), con cui ora affrontare il confronto con Confindustria ed il mondo imprenditoriale in generale. Una ‘reset’ su scala nazionale attraverso il quale “contribuire all’espansione della domanda interna, contrastare le pressioni deflattive e valorizzare, con un’equa remunerazione, l’apporto dei lavoratori”, nonché un’ulteriore livello intitolato  “all’innovazione , alla qualità, all’internazionalizzazione e all’ampliamento dei mercati”. Un documento che apre alle politiche attive o di welfare ma non “come strumenti alternativi alla tutela salariale nè sostitutivi dei sistemi di tutela sociale”. Ed i minimi salariali, così come definiti da ogni contratto nazionale, dovranno essere sanciti da una legge che riconosca l’erga omnes dei contratti, dando attuazione all’art.39 della Costituzione. Onde poi evitare i soliti negoziati in extremis, si pensa di estendere da 3 a 4 anni la validità dei contratti. Questo inedito documento unitario prevede nuove regole anche in tema di partecipazione dei lavoratori alle scelte delle imprese (partecipazione alla governance, nei consigli di sorveglianza nel modello duale; quella organizzativa ed economico-finanziaria) e nuove regole sulla rappresentanza che dovrà essere estesa, chiedono Cgil, Cisl e Uil, anche alle associazioni d’impresa. Che sia un primo passo verso un nuovo mondo anche per iu lavoratori, fino ad oggi decisamente ‘dimenticati dalla grande economia’.

M.