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Saldi: posticipati all’1 agosto in tutte le regioni, che chiedono di agire autonomamente dal 18 maggio

“La decisione nasce da una sollecitazione degli assessori alle attività produttive ed è motivata dalle necessità derivanti dalla gestione dell’emergenza epidemiologica da Covid 19 e dalle conseguenti misure”. Così il presidente Stefano Bonacini, al termine della Conferenza delle Regioni, che ha deciso di posticipare al prossimo  prima agosto i saldi estivi.

Quindi Bonacini ha poi scritto ai governatori, anche delle Provincie autonome, di “dare seguito alla suddetta decisione per una omogenea applicazione della stessa su tutto il territorio nazionale”.

Bonacini: “Chiediamo di decidere in autonomia dal 18”

Ma non solo, sempre Bonacini (presidente dell’Emilia Romagna), ha reso noto che le regioni intendono chiedere al governo di poter decidere dal 18 maggio in autonomia.

Insomma già un bel passo avanti, rispetto ad una serpeggiante ‘anarchia’ che sembrava ramificarsi lungo lo Stivale con le regioni in totale disarmonia rispetto a norme e regole da rispettare.

Milano tra l’ira di Sala e la ‘spinta’ di Berlusconi

Ancora ‘caotica’ la soluzione in Lombardia e, in particolare, a Milano dove, da una parte il sindaco Sala è andato su tutte le furie ‘denunciando’ l’irresponsabilità’ dei suoi cittadini, minacciando quindi di chiudere tutto nuovamente mentre, dall’altra, l’esasperazione dei commercianti, ormai alla fame, per altro anche ‘multati’ per la protesta inscenata. In ‘soccorso’ di questi ultimi è intervenuto Silvio Berlusconi – sostenitore della ripresa economica – che ha annunciato che saranno i consiglieri lombardi di Forza Italia a pagare le multe.

Ma non solo, il leader di Forza Italia ha chiamato ‘a concilio i suoi governatori’ (Jole Santelli, Alberto Cirio, Vito Bardi e Donato Toma), per discutere proprio sulle riaperture.

La rabbia di Zaia: “Dal governo soltanto incertezza”

Ad esempio, Luca Zaia, presidente della Regione Veneto ha più volte attaccato, denunciando come, con l’evento della fase 2, nei fatti “non c’è programmazione. Se il Governo dicesse che si apre il 18 maggio tutti accenderebbero i motori. Ma il 18 potrebbe presentarsi Conte e fare un Dpcm che chiude altre due settimane” dunque, ha aggiunto il governatore, “Siamo in un’area di incertezza paurosa”.

Bolzano si appresta addirittura a varare la ‘fase 3’

In serata ad esempio, la provincia di Bolzano ha annunciato che voterà per una legge che, di fatto, proietta il suo territorio ‘in divenire, oltre, già nell’ipotetica fase 3, con parrucchieri e bar addirittura aperti già da lunedì 11 maggio. Decisione che, come promesso da Boccia, il governo non esiterà ad ‘impugnare’.  

Ma Boccia rilancia: “Aperture differenziate dal 18”

Dal canto suo Francesco Boccia, ministro degli Affari Regionali ha  avallato “l’orientamento a procedere dal 18 maggio ad aperture differenziate per Regioni sulla base delle valutazioni che perverranno dal ministero della Salute“.

Max