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    Salini: “Sistema industriale che dovrebbe fare sforzo per ricostruire il Paese è moribondo”

    “Dobbiamo renderci conto che la pandemia non ha aiutato un sistema infrastrutturale che era al collasso da prima. E’ evidente a tutti, dobbiamo renderci conto che quello che noi pensiamo sia il sistema industriale che deve fare lo sforzo per ricostruire il Paese è un morto o è un moribondo”. Lo ha detto, a margine dell’evento ‘Riforma Italia’ organizzato da EY, l’amministratore delegato di Webuild Pietro Salini. 

    Quanto al ruolo del gruppo “per il quale sentiamo molto la responsabilità sociale nei confronti del tessuto industriale”, come ha ricordato Salini “noi stiamo investendo. Abbiamo rilevato molte imprese, salvati migliaia di posti di lavoro. Solo con l’operazione Astaldi abbiamo portato 15mila persone che avevano perso il lavoro a riaverlo. Stiamo facendo moltissimo sulla filiera – ha detto ancora – tenendo in vita 7mila imprese che lavorano con noi. Abbiamo però bisogno di strumenti”.  

    “Le tariffe delle ferrovie negli ultimi 10 anni sono aumentate del 55%, le tariffe dei costruttori no, non possono aumentare. Non funziona, è molto semplice. Il sistema delle costruzioni è fallito perché vogliono pagare ai costruttori 50 quello che costa 100”.  

    “Non possiamo affrontare la questione delle materie prime con un decreto che dopo un anno farà sapere a chi ha pagato il ferro cento quanto gli daremo. Non si può”. Ad esempio, ha detto ancora Salini, “è aumentato il gas, e Enel cosa ha fatto? Ha chiamato i consumatori e ha detto ‘da domani ti applico il 40% di tariffa in più”. 

    Poi nel commentare la situazione del colosso cinese dell’immobiliare Evergrande ha aggiunto: “Il ruolo dei governi dovrebbe essere quello di evitare che crisi momentanee, di fiducia o di panico possano pregiudicare il risparmio di una vita di persone che hanno investito. Non è possibile che quello che ieri valeva 100 oggi vale zero, fossero stati investiti in bitcoin potrei capire, ma parliamo di immobili. Non è normale”, ha aggiunto. 

    “Le crisi di liquidità – ha inoltre detto Salini – sono crisi rilevanti che portano alla distruzione di lavoro per gli investitori. Bisogna forse imparare dalla lezione di Lehman Brothers, che si è conclusa con una punizione della banca e la ripresa nel tempo di tutti i valori degli asset”, ha concluso.