Salone libro, caso Altaforte, interviene Mattarella

    Dopo l’esclusione dell’editore Polacchi e di Altaforte arrivano commenti, reazioni, repliche e interventi autorevoli e diretti. Mattarella scrive a Lagioia e cita Levi. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha inviato una comunicazione al direttore del Salone del Libro Nicola Lagioia indicando, attraverso il ricordo di Primo Levi in una importante citazione “la necessità di non dimenticare ciò che è avvenuto negli anni della Seconda Guerra Mondiale come tragica conseguenza del disprezzo dei diritti di ogni persona”. 

    Salone libro caso Altaforte, interviene Mattarella e cita Primo Levi

    Come è noto, l’editore Francesco Polacchi, fondatore della casa editrice Altaforte e finito sotto accusa e sotto indagine per il supposto reato di apologia del fascismo, è stato escluso della kermesse del Salone del Libro a Torino e intanto ha sfidato i suoi nemici: “La pietra dello scandalo è il libro di Salvini, è un attacco al ministro” ha detto, annunciando per sabato la presentazione del libro sul leader leghista. Nel mentre, però, le procedure per la sua esclusione sono state completate: dal Salone del Libro di Torino lo stand di Altaforte è stata del tutto eliminata: la casa editrice vicina a CasaPound al centro delle polemiche in queste ore non ci sta e per bocca di Polacchi esprime il proprio dissenso. “È un attacco a Salvini”, accusa. “Le mie dichiarazioni sono state usate come scusa, sono stato denunciato per un reato di opinione. Sono disponibile a chiarire la mia posizione con la Procura, ma ritengo che la pietra dello scandalo sia il libro ’Io Matteo Salvini’. È un attacco al ministro dell’Interno, che comunque non voglio tirare per il bavero”. Le parole di Francesco Polacchi, editore di Altaforte, non sono molto fraintendibili in tal senso. La casa editrice considerata molto legata a Casapound e oggetto della esclusione dal Salone del Libro ha trovato nel suo leader il principale difensore. “Una revoca inaccettabile – ha detto Polacchi – andremo per via legali. Vogliamo andare in tribunale”