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Salvini dopo Pontida: questi non sono giornalisti

Il segretario della Lega Matteo Salvini si esprime il giorno dopo Pontida Salvini: “Questi non sono giornalisti”, dichiara. Mentre Gad Lerner dichiara: “Bossi telefonava per scusarsi”;

Sono ore tese, e anche molto, tra le parti, per quella che si é trasformata in una vera querelle e in un caso non solo politico.

Salvini dopo Pontida: questi non sono giornalisti “ma spesso calunniatori”

“Questi non sono giornalisti ma spesso calunniatori“: lo dichiara il segretario della Lega Matteo Salvini a Aria pulita su 7gold in merito agli insulti a Pontida a Gad Lerner e l’aggressione al videomaker di Repubblica Antonio Nasso.

“Non si tratta mai male nessuno. A casa mia l’ospite è sacro ma se uno sputa veleno su una persona per vent’anni..”, ha tuonato, sottolineando come  “Gad Lerner una volta si augurò la mia morte”.

Aggiornamento ore 7.30

Il caso Pontida, il tema degli insulti, le polemiche tra la Lega di Salvini e Gad Lerner e La Repubblica continuano a prendersi la scena.

Le tensioni non si placano e le due parti non hanno risparmiato frecciate o accuse reciproche.

“Questi qua non sono giornalisti. Spesso e volentieri sono calunniatori” ha osservato Salvini;

L´ex ministro dell´Interno e leader del Carroccio poi pero´ ha anche chiarito il concetto, aggiungendo che comunque “non si tocca mai nessuno neanche con un dito“.

Ecco, nel dettaglio, le sue parole. “Chiunque a casa mia è rispettato e riverito. Che Repubblica ogni giorno mi insulti, che Gad Lerner passi la vita a insultarmi, e Saviano, e Tizio e Caio… secondo me il giornalista dovrebbe essere superiore a certe cose”.

“Chi se ne frega”: in questi termini Salvini  a Aria pulita ha risposto sulle critiche che ha ricevuto per aver portato sul palco di Pontida Greta, una delle bambine di Bibbiano.

“Non una ma cinquanta bambini. Se qualcuno ruba i bambini ai genitori” per un ritorno economico “è lui il delinquente”. Di storie come Bibbiano “ne verranno fuori altre non solo in Emilia”.

Aggiornamento ore 11.39

Nelle polemiche si inserisce anche Lerner. “Prima di questi cori tanti militanti della Lega mi chiedevano i selfie, mi salutavano cordialmente, frequento i loro raduni da una trentina d’anni. Poi si forma il coro, e nel coro emergono gli umori, le pulsioni, che individualmente magari nessuno ha il coraggio di esprimerti. Non è successo niente di grave, sono andato lì a fare il mio lavoro, ma rilevo qualche differenza rispetto al passato”.

In questi termini si é espresso a Circo Massimo, su Radio Capital, Gad Lerner parlando di quanto accaduto alla manifestazione della Lega a Pontida dove è stato vittima di insulti.

Lerner i ricorda come in altri temp”quando anche un parlamentare della Lega diceva nei comizi ‘vedo Lerner e capisco Hitler’ – ricorda il giornalista riferendosi all’ex deputato Cesare Rizzi – arrivava la mattina dopo la telefonata di Umberto Bossi che diceva ‘quello è un pirla, scusalo, noi non la pensiamo certo così’. Mi è successo più di recente con Giorgetti, che mi ha detto ‘non pensare che questa pulsione razzista e antisemita sia l’espressione della Lega’. Ho l’impressione che invece Salvini ci gongoli e ci marci un po’. Di certo non telefona. Non mi ha chiamato, e diciamo che non mi manca”.

Aggiornamento ore 16,31