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Salvini sfida l’Europa: la flat tax si farà

Messaggio chiaro e inequivocabile quello di Matteo Salvini. Il vice premier e ministro dell’Interno ha indubbiamente lanciato o, per meglio dire, confermato, quella che sembra suonare come una vera e propria sfida all’Europa ed alle sue indicazioni. “La flat tax si farà, se ne facciano una ragione”.

Queste le parole di Matteo Salvini che, dagli Stati Uniti, esattamente presso la capitale Usa Washington conferma la propria posizione e anzi sembra rafforzarla con toni e convinzioni che sembrano chiari messaggi ai naviganti, fuori e dentro i confini tricolori.

Salvini sfida la Ue: “La flat tax si farà, se ne facciano una ragione”

Il leader della Lega Matteo Salvini si trova a Washington per l’incontro con il vice presidente degli Stati Uniti Mike Pence e col segretario di Stato Usa Mike Pompeo. Ed è da questa sede che in effetti ritorna a rilanciare il proprio messaggio verso l’Europa. Con al centro la flat tax, ovviamente.

“L’Italia non è la Grecia: non ci accontentiamo più delle briciole” dice senza giri di parole Salvini. La sua sfida all’Europa riparte dunque proprio dalla flat tax e dalle risorse tramite le quali la si dovrà finanziare e, nel suo modo di vederla, il ministro dell’Interno non ne fa una problematica circa la possibilità che si realizzi, ma appena sulla tempistica e sulla rimodulazione, appunto, dei termini per la realizzazione.

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Dagli Stati Uniti riparte la querelle o, in qualche modo, la vera e propria sfida aperta tra Matteo Salvini e i vertici di Bruxelles. Non sono certo parole al miele quelle che il vice premier leghista diffonde con chiarezza dagli Stati Uniti nei confronti dell’Europa e del suo modo di interpretare la situazione dei conti italiani.

A questo concetto, legato in modo indissolubile, Salvini ci ha da tempo vincolato quello della Flat tax che continua ad essere in modo palese uno dei mantra del Carroccio.

Matteo Salvini in questo senso lancia la sfida alla Ue e lo fa da Washington, laddove si trova per i noti incontri con il vicepresidente americano Mike Pence e col segretario di Stato Usa Mike Pompeo. Per il leader della Lega, l’Europa deve rendersi conto, sostanzialmente, di un dato di fatto. In Italia la Lega, in poche parole, terrà duro per quanto concerne la flat tax.

“Le risorse per la flat tax ci devono essere. Non è una scelta: al massimo si possono rimodulare i tempi”. E da qui alla querelle economica con L’Europa il passo è breve per il vice premier.

Le parole del vicepremier in tal senso, infatti, non sono certo fraintendibili: “L’Unione Europea ha ammazzato un popolo e spalancato le porte alla Cina. L’Italia non è la Grecia e Bruxelles se ne farà una ragione. Faccio parte di un governo che in Europa non si accontenta più delle briciole”.

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Non hanno lasciato certamente dubbi le parole di Matteo Salvini nei confronti dell’Europa, rea, secondo il ministro dell’Intero, di non dare a quanto pare all’Italia quel peso che il leader della Lega ritiene debba invece essere concesso al Bel Paese. Fresco dei grandi risultati nelle elezioni Europee, così come nelle varie sedi amministrative a livello nazionale che fanno seguito ai successi regionali recenti, la Lega di Salvini mira all’Europa tuonando: “non ci accontentiamo delle briciole”.

E nello stesso tempo, dalla platea stelle e strisce, Salvini strizza gli occhi agli Stati Uniti: “Il nostro Paese vuole tornare a essere nel continente europeo il primo partner della più grande democrazia occidentale. Dal taglio delle tasse al rilancio dell’economia locale vorrei che, chiaramente in piccolo, il governo italiano applicasse una ricetta come quella adottata dall’amministrazione statunitense, già dalla prossima manovra”

Anche in questa ottica possono essere lette le dichiarazioni di Salvini su Cina e Russia. Sul grande paese asiatico, il numero uno del Carroccio si è espresso così. “Il business non è tutto. Porta benefici a medio termine che poi possono diventare una gabbia. La penso come Trump sulla sicurezza, e sui dati degli italiani e la loro sicurezza non si transige”.

Quanto alla Russia, anche in questo caso le parole di Salvini sono state piuttosto esaustive.  “Sarebbe un errore strategico sia commerciale sia geopolitico allontanare la Russia dall’occidente per lasciarla nelle braccia dei cinesi. Bisogna fare di tutto per riportarli al tavolo e io preferisco ragionare che tornare all’asse Mosca-Pechino”.

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