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“Salvo cambiamenti in corso, si riparte dalla scuola fino alla prima media”, annuncia Draghi

Scuola: “confermo la decisione di riaprire fino alla prima media, il ministro Bianchi sta lavorando affinché la riapertura avvenga in modo ordinato. In alcuni casi sarà possibile effettuare test, ma è un’esagerazione parlare di azioni estensiva. Le ultime decisioni hanno portato ad una diminuzione del tasso di crescita dei contagi: la volontà della cabina di regia prevedeva di sfruttare un eventuale spazio per la scuola. Evidenze scientifiche mostrano che la scuola, fino alla prima media, sia fonte di contagio molto limitata. Le scuole sono punto di contagio limitato solo in presenza di tutte le altre restrizioni: se queste venissero abolite, i contagi aumenterebbero” anche per le attività parascolastiche e periscolastiche”.

Annunciando quindi la riapertura della scuola fino alla prima media, anche in zona rossa, Mario Draghi si appresta ad elencare davanti ai giornalisti le decisioni emerse al termine della cabina di regia, terminata poco fa.

Draghi: “E’ desiderabile riaprire, se e come dipende dai dati che abbiamo a disposizione”

Come spiega il premier “Le misure, in un anno e mezzo, hanno dimostrato che non sono campate in aria. E’ desiderabile riaprire. La decisione su cosa riaprire e quando riaprire dipende esclusivamente dai dati che abbiamo a disposizione. Il ministro Garavaglia dice che si può pensare di prenotare le vacanze? Io sono d’accordo con lui, se potessi andare in vacanza lo farei volentieri…“. Dunque, precisa ancora, “dipende solo dai dati che vediamo. Dopo un anno di sofferenza si sa qualcosa di più sulle fonti di contagio, un anno di sofferenza ha mostrato che queste regole non sono campate per aria. E’ desiderabile riaprire, questo lo è anche per me, dopo di che quando, se e come dipende dai dati che abbiamo a disposizione”.

Draghi: “Non escludo cambiamenti in corso. La situazione è complessa, va monitorata ogni giorno”

Quindi tiene a precisare il capo del governo, “Noi faremo un decreto sui dati disponibili oggi e continueremo a seguirli, io non escludo un cambiamento in corso. La situazione è così complessa che va monitorata giorno per giorno, settimana per settimana”.

Draghi: “Vaccini: tutti gli italiani avranno le dosi. E’ tutto verificabile sul sito”

Affrontando poi il tema dei vaccini, Draghi osserva che “io non so se ci sia differenza tra le dosi annunciate o arrivate, ma da oggi sul sito della presidenza del Consiglio chiunque può accedere ai dati, regione per regione, categorie per categorie. Tutto questo può essere verificato su sito. Io posso rassicurare che tutti gli italiani avranno le dosi”. In ogni caso, sottolinea, “L’obiettivo del mezzo milione di dosi in aprile comincia a vedersi con più probabilità“.

Draghi: “La polemica con le Regioni? Vaccinare le persone più fragili, oltre gli 80 anni, poi per età”

Sempre sui vaccini, riguardo alla ‘bacchettata’ alle Regioni, il presidente del Consiglio spiega: “Quello che ho detto in Parlamento era una reazione abbastanza spontanea davanti alle differenze nelle vaccinazioni, tra le varie regioni, dei soggetti di oltre 80 anni. Ho anche detto che non si può raggiungere il successo senza una collaborazione stato-regioni. Il richiamo mirava a dire alle regioni che bisogna vaccinare le persone più fragili, oltre gli 80 anni, e poi precedere per limite di età. Il criterio dell’età deve tornare ad essere la base”. Del resto, rimarca, “E’ difficilmente spiegabile alla gente che certe categorie siano state vaccinate prima e non siano più fragili degli 80enni. La risposta delle regioni è stata ampiamente positiva, ci sarà un incontro la prossima settimana e ci sarò anche io. Bisogna lavorare tutti insieme”.

Draghi: “I sanitari non vaccinati? E’ in arrivo uno specifico decreto rivolto a loro…”

L’occasione si presta anche ad un commento sui sanitari non vaccinati, situazione sulla quale, anticipa, “il governo intende intervenire. Non va assolutamente bene che operatori non vaccinati siano a contatto con malati. Il ministro Cartabia sta preparando un provvedimento a riguardo. La forma di questo provvedimento – come si esplica, le sanzioni – è tutto da vedere. Credo sarà un decreto”.

Speranza minimizza: “Una quota residuale, un pezzetto minimale gli operatori non vaccinati”

Un tema sul quale ha poi aggiunto il ministro Speranza, cercando di tranquillizzare, “Si tratta di una quota residuale, un pezzetto minimale di operatori non vaccinati. La stragrande maggioranza di medici e infermieri ha risposto in maniera volontaria dando il buon esempio”.

Draghi: “Export vaccini, l’Ue ha allargato il criterio introducendo le parole proporzionalità e reciprocità”

Quanto invece allo stop dell’Europa all’export dei vaccini, Draghi spiega che “il criterio enunciato dalla Commissione Ue in parte modifica criterio precedente. Prima l’unico requisito per lo stop all’export di un certo vaccino era il non rispetto del contratto da parte di una società. Ieri la Commissione ha allargato il criterio introducendo le parole proporzionalità e reciprocità. Conta anche cosa fa il Paese verso cui un vaccino è diretto, ovvero se consente o meno le esportazioni. La proporzionalità è un criterio più sottile, riguarda la spedizione di vaccini verso un Paese che ha una percentuale già alta di vaccinati”.

Draghi: “Se va bene, lo Sputnik sarebbe disponibile nella seconda parte dell’anno”

Infine ‘il caso Sputnik’, rispetto al quale il premier ribadisce che “non è stata ancora presentata formale domanda all’Ema, che sta facendo una review sulle varie componenti del vaccino. Non è previsto che l’Ema si pronunci di 3 o 4 mesi. Se va bene, il vaccino sarebbe disponibile nella seconda parte dell’anno“. “Qui – tiene infine a precisare – c’entra la salute, la vita e la morte. Va fatto di tutto per rafforzare il coordinamento europeo ma se non si vede una soluzione, occorre cercare di agire per altre strade”.

Max