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    San Francesco d’Assisi, come è diventato Santo

    “Fra queste mura spunterà presto un sole”. Con queste parole un mendicante predisse la nascita di San Francesco, nato ad Assisi nel 1182 da Pietro Bernardone e da madonna Pica. Francesco è stato fin dall’infanzia un bambino vivace e allegro, amante della compagnia e della vita.

    Pensava a sposarsi, ma solo con “madonna povertà”. Una volta ascoltato un passo del Vangelo, infatti, si spogliò di tutti i suoi beni terreni per spesare la volontà di Dio. Una volta privo di ogni cosa donata in elemosina si vestì in modo contadinesco per intraprendere il suo nuovo percorso verso la gloria del signore.

    Da quel giorno Francesco spese la sua vita per aiutare il prossimo. In ogni modo, A costo di essere offeso e maltrattato, venendo addirittura additato come un pazzo. I suoi seguaci venivano chiamati dallo stesso Francesco ‘Frati minori’ e insegnava loro la povertà, l’elemosina e la preghiera. Nacque così l’ordine francescano.

    Il suo amore per gli animali aveva radici profonde e per loro aveva attenzioni deliziose. Riusciva ad aiutare anche loro grazie alla grandezza del suo cuore. Per questo viene ricordato anche come il santo che parlava con gli aniamli. E proprio alla natura dedicò i suoi versi più belli. Promosso da papa Giovanni Paolo II nel 1986 e nel 2002, da papa Benedetto XVI nel 2011 e da Papa Francesco nel 2016. San Francesco d’Assisi è uno dei santi più popolari e venerati del mondo.

    San Francesco D’Assisi, il cantico delle creature

    Altissimu; onnipotente bon Signore,
    tue so’ le laude, la gloria e l’onore et orme benediczione.
    Ad te solo, Altissimo, se confano et nullu omu ène dignu te mentovare.

    Laudato si, mi Signore, curo tucte le tue creature,
    spezialmente messor lo frate sole,
    lo quale jorna, et allumini per lui;
    et ellu è bellu e radiante rum grande splendore;
    de te, Altissimo, porta significazione.

    Laudato si, mi Signore, per sora luna e le stelle;
    in celo l’hai formate clarite et preziose et belle.

    Laudato si, mi Signore, per frate vento
    et per aere et nubilo et sereno et orme tempo,
    per le quale a le tue creature dai sustentamento.

    Laudato si, mi Signore, per sor’acqua,
    la quale è multo utile, et umele, et preziosa et casta.

    Laudato si, mi Signore, per frate focu,
    per lo quale ennallumini la nocte,
    et elio è bellu, et jucundo. et robustoso et forte.

    Laudato si, mi Signore, per sora nostra matre terra,
    la quale ne sustenta e governa,
    e produce diversi fructi, con coloriti fiori et erba.

    Laudato si, mi Signore, per quilli che perdonano per lo tuo amore
    e sostengo infirmitate et tribulazione.
    Beati quilli che sosterranno in pace,
    ca de te, Altissimo, sirano incoronati.

    Laudato si, mi Signore, per sona nostra morte corporale,
    da la quale nullu orno vivente pò scappare.
    Guai a quilli che morrano ne le peccata mortali.
    Beati quilli che se trovarà ne le tue sanctissime voluntati;
    ca la morte secunda no ‘1 farrà male.

    Laudate et benedicete mi Signore, e rengraziate.
    e serviteli cum grande umilitate.