SANITÀ, CIMINIELLO: A ROMA SOLO UN CASO TBC EXTRAPOLMONARE LINFONODALE

“Mi fa piacere comunicare che allo stato attuale, in base alle risultanze dell’indagine condotta nel mese di agosto, non sono stati segnalati casi accertati di tubercolosi polmonare attiva nei migranti presenti negli edifici occupati a Roma”. Lo ha detto l’assessore regionale alle Pari opportunità, Autonomie locali e Sicurezza, Concettina Ciminiello, in risposta all’interrogazione orale urgente sull’ ’allarme Tbc’, in seguito all’arrivo di migranti nei centri di accoglienza di Roma, sottoscritta dai consiglieri del M5s Davide Barillari, Devid Porrello, Gianluca Perilli e Silvana Denicolò, in cui si interroga il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, a concertare con il Governo, la Croce rossa e tutte le istituzioni competenti, un’azione congiunta, garantendo innanzitutto le dovute cure ai migranti in transito a Roma; ad attivarsi con urgenza per valutare le reali condizioni sanitarie ed umane dei migranti in tutti gli stabili occupati a Roma; a verificare l’attuazione e il rispetto di tutte le procedure di sicurezza delle strutture ospedaliere preposte e, in collaborazione con il sindaco di Roma, attivare risorse straordinarie per garantire assistenza e monitoraggio sanitario anche ai soggetti in transito e, infine, attivare una task force per assicurare la dovuta assistenza medica agli operatori sanitari”. L’indagine epidemiologica a cui fa riferimento l’assessore, “è stata affidata all’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti e per il contrasto delle malattie della povertà”. Lo studio ha coinvolto “1183 migranti, le visite hanno riscontrato prevalentemente patologie dermatologiche (il 56%), malattie a carico del sistema respiratorio (20%) e poi patologie dell’apparato digerente. Le malattie infettive rilevate sono state solo l’1,4% del totale”. In numero assoluto, ha sottolineato, “si tratta di 16 casi, 7 sospetti di malaria, 6 sospetti di varicella, un caso accertato di Tbc extra polmonare linfonodale e 2 casi sospetti di Tbc polmonare, inviati allo Spallanzani per gli accertamenti. Solo in 7 casi è stato richiesto l’intervento dell’Ares 118, per condizioni generali particolarmente compromesse, ferite e in caso di aborto spontaneo. Lo studio ha accertato che oltre l’80% dei migranti visitati aveva intenzione di restare in Italia solo pochi giorni”. L’assessore ha quindi ricordato in Aula che “la direzione salute ed integrazione socio-sanitaria della Regione ha seguito costantemente l’evolversi della situazione, dando indicazioni precise alle aziende, già lo scorso 17 luglio, per assicurare un’adeguata assistenza sanitaria agli stranieri ospitati nelle strutture di accoglienza della nostra regione, in seguito all’operazione Mare Nostrum. Il 7 agosto è stata invece emanata una nota con la quale sono state date le indicazioni per organizzare le attività di carattere sanitario e di controllo capillare sullo stato di salute dei migranti ospitati”.