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Sanremo: la canzone più bella è quella di Ermal Meta…

“Tieni le mani in tasca / tieni le mani in tasca / che se le tiri fuori / non fai la differenza / tieni le mani in tasca / tieni le mani in tasca / che se le tiri fuori / è per una carezza / solo una carezza…”
Il momento che non ti aspetti, a tarda sera, quando la stanchezza inizia a prendere il sopravvento sulla ragione, e l’attenzione viene meno. Oltretutto, dopo esserci sorbiti due monologhi ‘discutibili’ – uno per la stupidità e l’altro per la serietà della questione – e con in mezzo un ventaglio di canzoni composte per l’occasione, più o meno riuscite.
Tuttavia il Festival funziona, Fiorello si contiene lasciando ad Amadeus il suo giusto spazio, la festa si sente, le canzoni un po’ meno, ma la crisi autoriale non è certo una questione sanremese, ma un cancro che parte da molto lontano, guarda caso: con l’avvento dei talent! Coincidenze?
Jula rinnova la denuncia delle tanti martiri di violenze ed abusi, e lo fa in un contesto musicale perché, fa giustamente notare, tante canzoni ne parlano e ne hanno parlato, attenzione però: sono tutte canzoni scritte da uomini. Ed anche questo lascia molto da pensare. Ad ogni modo.
Dicevamo, quando la notte sembra ormai aver preso il sopravvento, e di questa prima tornata di Big, al momento rimane impressa la coerente avventura delle Vibrazioni (sempre rivolti alle nuove tendenze, senza però tradire uno stile compositivo personale), e l’anarchica figura di Achille Lauro, che forse ‘distrae’ aggiungendo lo show allo show, ma in realtà musicalmente è molto preparato e basta riascoltarlo per iniziare ad apprezzarlo come merita.

… poi Antonio e Gessica conquistano l’Ariston

A questo punto della tarda serata viene invitato sul palco Antonio Maggio, il giovane cantante salentino che nel 2013 vinse il Festival come nuova Nuova Proposta, cantando ‘Mi servirebbe sapere’. Antonio racconta della sua amicizia con Jessica Notaro, nata molto prima dell’aggressione all’acido, quando lei partecipò ad un suo video. Poi l’indegno gesto, e Jessica umiliata per sempre. Di qui, ha raccontato Antonio, l’idea di provare a raccontare in musica questa assurda violenza.

‘La faccia e il cuore’, come un gesto cambia la una vita

La musica è quella del bravissimo Ermal Meta – e si sente subito – il testo è la storia una ragazza come tante, che ha avuto però la sventura di esser stata innamorata dell’uomo sbagliato: “Donna coraggio donna vera / donna che non devi stare zitta / non dare troppa confidenza al dolore / perché altrimenti se ne approfitta / finchè c’è fiato per dire basta / c’è ancora un fiore dopo una tempesta / ma tu non devi scegliere / tra la faccia e il cuore…”.
Finisce il brano e subito rimane dentro, soprattutto l’eloquente “Tieni le mani in tasca”. L’Ariston concede una meritata standing ovation. Per ovvi motivi è giusto che il testo l’abbia cantato lei – ed anche bene – però ci lascia pensare: se davvero l’avessero presentato in coppia Ermal meta e Fabrizio Moro cosa sarebbe accaduto? Sicuramente avrebbero vinto.
Ci sdraiamo finalmente a letto con una domanda che continua ad assillarci: perché se per primo Amadeus presentandola ne ha sottolineato la qualità, questa canzone non l’ha inserita nella gara? Boh….
Max