Home ATTUALITÀ Santa Maria Capua Vetere, inchiesta su agenti partita da audio

    Santa Maria Capua Vetere, inchiesta su agenti partita da audio

    Nell’ordinanza sui fatti del carcere di Santa Maria Capua Vetere si fa riferimento a un audio di una comunicazione registrata fra un detenuto e un familiare che il garante ha poi inoltrato alla procura. Nell’ordinanza è scritto che l’8 aprile 2020, il Prof. Samuele Ciambrello, in qualità di Garante delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale della Campania, inoltrava alla Procura della Repubblica di S.M.C.V. una missiva espositiva con riferimento agli episodi occorsi il 5 e il 6 aprile 2020 presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere – Reparto “Nilo”-, segnalando, in particolare, presunti maltrattamenti in danno di detenuti da parte di personale della Polizia Penitenziaria”. Nella nota di denuncia, il garante “faceva riferimento ad alcune registrazioni di conversazioni telefoniche avvenute tra i detenuti ristretti nel predetto reparto ed i propri familiari, che venivano conseguentemente pubblicate sui social network Facebook”. La polizia giudiziaria risaliva all’audio, che nell’ordinanza è riportato integralmente. Eccolo:  

    D: Amò! 

    U: eee… Amo e che ti devo dire! 

    D: che successo ieri, ho visto sopra internet che è successo un bordello  

    U: eee.. 

    D: ho il cuore a tremila  

    U: eee.. ci hanno ucciso di mazzate. 

    D: pure a te amò? 

    U: tutti quanti! 

    D: uaaa.. Amò ma veramente stai a fare! 

    M: (voce di fondo) perché! Perché Andrea! 

    U: eee… un casino, ora che ti devo dire da qua