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Santa Sofia diverrà una Moschea, il sindaco di Istanbul: “Decisione che arricchisce Paese”

Una decisione ‘storica’, ed in parte – paradossalmente – irrispettosa della storia stessa. Anche il Santo Padre ieri, intervento nel corso dell’Angelus da Piazza San Pietro, si è detto molto amareggiato.

Ha infatti destato scalpore la decisione del presidente turco Recep Tayyp Erdogan, di ‘trasformare’ l’antica Basilica di Santa Sofia – ad Istanbul – (oggi museo) in una moschea.

Santa Sofia: l’endorsement del sindaco di Istanbul

Oggi poi, a favore di questa ‘bizzarra’ scelta di Edrogan, che di fatto (proprio in virtù della sua gestione poco democratica), ’allontana’ ancora di più la Turchia da prospettive di militanza europeistica, è sceso in campo anche Ekrem Imamoglu, sindaco di Istanbul e, ‘sulla carta’, politicamente opposto al presidente, che ha lodato la riconversione, affermando che “se questo passo arricchisce moralmente e materialmente il Paese”.

Imamoglu : “L’ho sempre pensata come una moschea”

A detta del primo cittadino infatti, la trasformazione di Santa Sofia in una Moschea, può aiutare il Paese incidendo persino a vantaggio della disoccupazione (?), del resto, ha aggiunto, questa non è una decisione che va giudicata come positiva o negativa: “Dobbiamo piuttosto chiederci cosa è cambiato nell’ultimo anno, quando si diceva che la riconversione avrebbe avuto conseguenze e che il prezzo da pagare sarebbe stato elevato. Ho sempre pensato ad Hagia Sofia come a una moschea – ha quindi spiegato Imamoglu –  Per me è sempre stato così dal 1453. Non è vero che le prime preghiere si faranno il 24 luglio (il giorno in cui sarà riaperta al pubblico come moschea). Da 30 anni i credenti vengono a pregare cinque volte al giorno”…

Max