Home SPORT CALCIO Sarri punge Mourinho e attacca la Lega

Sarri punge Mourinho e attacca la Lega

Alla soddisfazione per i primi tre punti conquistati in Europa League, si contrappone la stizza per la risposta della Lega. C’è tutto Sarri nell’intervista post-partita con la Lokomotiv Mosca. Prima parla di calcio alla sua maniera: “Questa è una squadra con certe caratteristiche, che dobbiamo essere bravi a esaltare. Siamo migliorati molto tecnicamente negli ultimi incontri, muovendo più velocemente palla. Dispiace che sia finita con solo due gol di scarto, ma sono contento che abbiano segnato Basic e Patric”.

Su Immobile: “Non sta male, lui ha la sensazione di essersi fermato in tempo. Speriamo che sia solo un risentimento tendineo e non muscolare. Ha avvertito un fastidio nella parte dietro al flessore del ginocchio”.

Poi arriva la parte extra campo. Nella prima polemica Sarri non vuole immischiarsi. A Mourinho che ha definito la Lazio una squadra piccola, l’allenatore biancoceleste risponde così: “Ho grande stima di Mourinho, non ci sto a queste pantomime”.

Nell’altra polemica, quella con la Lega, che ieri ha invitato Sarri a rileggersi il regolamento, l’allenatore replica portandoselo da casa, il regolamento: “Le 48 ore di riferimento rimandano probabilmente a una partita della Uefa, ma noi domenica abbiamo giocato in Serie A. Ho qui un comunicato di luglio 2021, il numero 5, in cui si dice che una squadra che gioca deve avere due giorni di riposo, potendo quindi giocare il terzo giorno”.

Conclude Sarri: “La storia delle 48 ore in Italia non ha quindi alcun riscontro. Se questi non conoscono le norme non ci posso fare nulla. Il buon senso non è una dote comune, evidentemente. Si dovrebbe giocare in un altro orario, al posto del primo slot disponibile. Chi gioca domenica dovrebbe scendere in campo domenica, non subito. Non mi sembra una grande tutela nei nostri confronti. Chissà se nei prossimi giorni faranno lo stesso trattamento a Napoli e Roma, nel caso sarò ugualmente disturbato. Non si tratta di essere laziali, ma di pensare al bene del calcio”.