Sassari, donna 80enne dichiarata morta, ma è ancora viva

    Una donna di Sassari è stata dichiarata morta ma in realtà è ancora viva. ?Cattiva sanità? Miracolo? Comunque si voglia definire il caso, quello che è avvenuto ha dell’incredibile, ma anche del tragicomico. Ci troviamo all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari dove la protagonista della vicenda, un’anziana 80enne di Uri, paese di meno di tremila abitanti del Sassarese, era giunta pochi giorni fa a bordo di un’ambulanza dopo essere stata colpita da un ictus. Era stata stata trovata dalla figlia per terra nel bagno di casa non più cosciente. Poi la corsa in ospedale, il ricovero e la prima, brutta notizia: un medico dell’ospedale, infatti, dopo solo poche ore dal ricovero aveva detto che non c’era più nulla da fare, che era stata dichiarata la morte cerebrale. I figli avevano addirittura firmato la liberatoria per la donazione degli organi (all’anziana signora sarebbero state espiantate le cornee). Da lì la routine per l’ultimo saluto: l’acquisto della bara, la chiamata all’agenzia funebre e al sacerdote, il cordoglio di parenti e conoscenti. Ma il caso (o qualche altra ragione) ha voluto che non andasse così: la figlia della donna è tornata ieri in ospedale per le adempienze del caso e ha scoperto che la madre era ancora viva: era solo stata trasferita di reparto. La donna, dunque, rimane in prognosi riservata, ma viva. Chi ha sbagliato? Probabile un errore materiale di trasmissione delle informazioni, fanno trapelare dagli ambienti sanitari. La notizia giusta potrebbe esser stata data – per errore umano – alla famiglia sbagliata; uno scambio di persona, insomma. Possibile anche l’apertura di procedura interna, anche se in questo caso l’analisi dei documenti potrebbe non rivelare nulla di più.
    In serata il comunicato dell’ospedale. “C’è stato un errore di comunicazione tra medico e familiari. E per questo ci scusiamo con la famiglia della signora, che si trova ricoverata in gravi condizioni”, spiega il direttore sanitario Nicolò Orrù e precisa, “nessuna richiesta di donazione di organi è mai stata prospettata perché la morte cerebrale è stata solo ipotizzata con la famiglia che evidentemente ha frainteso”.