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    Save the children: analisi risultati test su differenze di genere

    Riprendendo la ricerca e l’indagine di Save the Children in relazione alla difficoltà per le madri di conciliare il lavoro con la necessità di assistere, negli affetti e nell’educazione i propri figli, specie nell’ottica dell’avvicinamento allo studio a partire dai primissimi anni di nido e ‘asilo’, pubblichiamo i risultati, sempre a firma Save the Children, relativi al discorso sopra citato in relazione, poi, alle cosiddette differenze di genere.

    L’indagine offre alcuni spunti interessanti per quanto riguarda le differenze di genere. Le bambine hanno ottenuto risultati più soddisfacenti (3 punti in più in media) rispetto ai loro coetanei maschi in tutti gli ambiti di indagine. Colpisce, in particolare, il fatto che le competenze di bambini e bambine si equivalgano in ambito matematico. Le rilevazioni sulle competenze matematiche in adolescenza, come i test Pisa, mettono in luce uno scarto consistente nelle competenze in matematica in favore dei ragazzi quindicenni rispetto alle loro coetanee, un divario particolarmente accentuato in Italia rispetto agli altri paesi Ocse.
    Se messo a confronto con i risultati di questa indagine pilota, il dato può suggerire che le diseguaglianze di genere nell’apprendimento delle discipline scientifiche inizino a formarsi proprio nel periodo della scuola dell’obbligo, o addirittura prima, annullando così il “vantaggio di apprendimento” che le bambine hanno nelle altre aree di valutazione. In ogni caso le differenze tendono ad accentuarsi nel tempo, ad ulteriore conferma della necessità di prevenire il diffondersi di stereotipi di genere all’interno del mondo scuola e di promuovere interventi mirati a superare il gap e a promuovere l’ingresso delle ragazze negli studi e nelle professioni scientifiche.