SAVE THE CHILDREN – IN IALIA UN BAMBINO SU 10 È TROPPO POVERO PER POTER FESTEGGIARE IL COMPLEANNO

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    Da brividi le statistiche giunte in mattinata nelle mani del nostro presidente Sergio Mattarella, che dimostrano e confermano ulteriormente e in maniera più precisa le condizioni di povertà e degrado che sovrastano il nostro paese. Le notizie giungono dal ‘sesto Atlante dell’infanzia’ pubblicate in “Save The Children”. Il dossier destinato al presidente racchiude cifre e numeri disastrosi, che riguardano soprattutto la categoria dell’infanzia, la maggiore fascia colpita da questa ondata di disagio. A quanto pare, in pochi possono permettersi una vita dignitosa, da fattori fondamentali alla sopravvivenza -come il cibo, l’igiene e le cure mediche- fino all’abbigliamento, l’istruzione, gli svaghi e la possibilità di viaggiare lontani da casa. Fattori fondamentali, tutti, alla crescita completa e positiva di qualsiasi bambino nel mondo. Secondo le statistiche, 1 bambino su 10 non può permettersi di festeggiare il proprio compleanno in allegria con i suoi compagni di scuola, non può permettersi di variare l’abbigliamento ed è costretto ad indossare tutti i giorni gli stessi abiti. La stessa statistica dimostra anche come la stessa quantità di bambini, non possa permettersi di acquistare materiale scolastico consono, libri e oggetti pratici per l’ambiente. Sempre 1 bambino su 10 non può permettersi di partecipare a viaggi d’istruzione e gite scolastiche, fondamentali per la crescita personale e per la socializzazione. Un bambino su 20, non può permettersi due paia di scarpe l’anno, è costretto dunque ad utilizzare le stesse, seppur consumate. La stessa quantità di bambini non può permettersi e assicurarsi un pasto proteico al giorno per ogni anno.Ad aggravare la situazione di povertà assoluta di alcuni bambini, la condizione dell’illegalità in cui spesso si trovano incastrati per garantirsi il pasto giornaliero. Sempre più in crescita, sono i bambini sfruttati in lavori pesanti e con un salario basso, troppo basso per vivere dignitosamente.Un bambino su 6, non può permettersi di inseguire i propri sogni, non ha la possibilità di praticare sport qualsiasi e attività extrascolastiche come la musica, il canto e l’arte nelle strutture apposite. Solo 1 bambino su 3 può permettersi un viaggio lontano da casa, e solo 3 su 10 possono permettersi di frequentare la scuola primaria regolarmente e frequentemente. La situazione scolastica non è delle migliori: i pochi bambini che possono permettersi la mensa non possono comunque usufruirne, vista la mancanza del servizio nel 40% dei casi in Italia. L’istruzione è sicuramente una carenza rilevante: 1 bambino su 3 non ha le basi minime matematiche, non raggiunge le minime competenze. 1 bambino su 5 ha evidenti difficoltà nelle attività di lettura. Nonostante ci siano giovani e adulti aventi laurea, triennale o magistrale, la fuga e la ricerca di lavoro non è indifferente: circa 500.000 laureati –compresi tra i 15 e i 29 anni- si spostano nel nord Italia per cercare fortuna e garantirsi un futuro dignitoso. Altra condizione disastrosa, il fattore –mafia- che contribuisce duramente alla situazione di degrado in Italia: 85 i bambini uccisi dal 1896 ad oggi, dati rilevati dalla compagnia “Associazione Libera”, senza contare i sopravvissuti, che hanno assistito alle azioni violente e crudeli di associazioni mafiose, nei confronti di parenti e non solo. Circa 546.000 sono gli under 18 –il 5% della popolazione- nati e cresciuti almeno in uno dei 153 comuni sciolti per mafia negli ultimi 17 anni. Comuni sciolti nella maggioranza in sud Italia ma anche al centro e al nord Italia le percentuali sono alte. Un alto numero di giovani è invece costretto ad arruolarsi per uscire da questo cerchio di violenza presente nel nostro paese e per aiutare le condizioni famigliari disastrose. La situazione domestica peggiora il malcontento cittadino in quanto molti bambini nella povertà più assoluta sono costretti a vivere in ambienti domestici disastrosi e violenti e ciò li spinge sempre di più a cercare rifugio fuori dalle mura famigliari, cadendo nel tranello dell’illegalità. 11.000 bambini invece, spesso arrivano completamente soli in Italia e senza la dovuta sorveglianza e le dovute cure. Sono costretti a vivere nel disagio più assoluto entrando nel circuito della violenza e lo sfruttamento dopo un viaggio distruttivo per entrare nel Paese. Nell’ambito della campagna “Illuminiamo il Futuro” – che ha l’obiettivo di debellare la povertà educativa entro il 2030 – Save the Children ha aperto in 8 regioni 13 Punti Luce e altri 3 saranno inaugurati il 20 novembre a Milano- Quarto Oggiaro, in collaborazione con Acli Lombardia2, a Napoli-Chiaiano, in collaborazione con l’ A.P.S. Coordinamento Genitori Democratici Napoli3, a Sassari-Latte Dolce, in collaborazione con l’UISP, Comitato Provinciale di Sassari4, per cercare di debellare, o comunque attenuare la situazione infantile disastrosa nel 2015. Nel Mezzogiorno la povertà è più incrementata rispetto al resto dell’Italia, circa il 9% contro l’8%. “Le mafie e i fenomeni corruttivi esercitano una violenza diretta e indiretta sui minori possono causarne la morte ma anche bloccare il loro sano sviluppo coinvolgendoli precocemente in attivita’ criminose e allontanandoli da scuola. Distorcono le economie e il mercato del lavoro, rendendoli accessibili solo a chi accetta le logiche dell’illegalità. Sperperano i soldi pubblici anziche’ impiegarli in servizi sociali, spazi pubblici e scuole”. Queste le osservazioni di Valerio Neri, direttore generale di Save the Children.

    L. Perna