Home POLITICA Sbarchi: oltre 300 migranti fra Lampedusa e Reggio Calabria

Sbarchi: oltre 300 migranti fra Lampedusa e Reggio Calabria

“Chiedo alla classe politica italiana, cosa bisogna aspettare ancora per una inversione nelle politiche sui migranti? Qualcuno pensa che nascondendo la testa sotto la sabbia, la situazione cambierà da sola? Ci sono stati altri morti appena pochi giorni fa, ma a Lampedusa non si è visto nessuno, eravamo solo noi lampedusani a piangere quella gente. Adesso altri sbarchi, che in realtà non si sono mai fermati, eppure continuiamo a non avere segnali di sostegno dalle istituzioni. Ho espresso la mia preoccupazione per la situazione ai confini della Siria, sulla guerra della Turchia contro il popolo Curdo. Quello che qualcuno non capisce – o fa finta di non capire – è che i flussi migratori sono direttamente collegati a certi eventi, bisogna farsi trovare preparati, non si può inseguire l’emergenza. E soprattutto continuo a ripetere che i territori di frontiera come Lampedusa non possono essere abbandonati. Classe politica, istituzioni, governo italiano, Europa, mi rivolgo a tutti voi: fate qualcosa, e fatela adesso!“.
Inevitabilmente, con la recente recrudescenza di ‘arrivi dal mare’, le terre che è stato chiamato ad amministrare tornano nuovamente a rischiare il collasso e lui, Salvatore Martello, sindaco di Lampedusa e Linosa, lancia l’ennesimo appello al governo: fate qualcosa e subito.
Come dare torto al primo cittadino ‘dall’avamposto siciliano’ nel cuore del Mediterraneo, tenendo conto che, solamente dalla sera di ieri a stamane a Lampedusa sono approdate altre 200 anime disperate, alcune delle quali bambine.
E se due natanti sono giunti nelle nostre acque autonomamente, molto è ad opera delle ong, in queste ore molto attive. Ocean Viking in particolare, non ha fatto altro che traghettare centinaia di profughi, come spiega un comunicato reso noto da Sos Mediterranee (che con i primi ore prima aveva tratto in salvo oltre 100 migranti): “L’Ocean Viking, secondo il diritto marittimo, ha chiesto al JRCC libico un luogo sicuro (Place of Safety) per sbarcare le 176 persone salvate. Poiché le autorità libiche hanno indicato Tripoli come porto di sbarco abbiamo gentilmente rifiutato in quanto, secondo il diritto e le convenzioni internazionali, nessun luogo in Libia può essere considerato attualmente un luogo sicuro. Da quando la Ocean Viking ha iniziato le operazioni è la quarta volta che siamo in attesa che ci venga assegnato un luogo sicuro per lo sbarco delle persone salvate. Finora i governi della UE non sono riusciti a istituire un meccanismo prevedibile di sbarco in conformità con il diritto marittimo. Gli accordi ad hoc non possono essere la soluzione. Invitiamo i governi a porre fine a questa situazione inaccettabile”
Nel frattempo però anche la costa calabrese è tornata ad essere ‘puntata’ da barconi. In particolare, stavolta gli sbarchi sono stati due. Il primo, nella notte, con 64 profughi iracheni ed iraniani (in particolare 52 uomini, 8 donne e 4 minorenni), sono stati trasbordati da una barca a vela malconcia su un natante della guardia costiera, che li ha poi sono sbarcati a Roccella Ionica. Il secondo è quello di un barcone con a bordo 44 migranti (42 uomini, una donna e una bimba), intercettati di fronte la costa di Brancaleonee condotti anch’essi al Porto di Roccella Ionica. In seguito la Prefettura reggina ha reso noto che “I migranti sono stati sottoposti ai primi controlli sanitari da parte del personale medico presente sul posto e assistiti dalle associazioni di volontariato. Completate, infine, le operazioni di fotosegnalamento da parte della polizia, tutti gli immigrati saranno trasferiti in centri di accoglienza secondo il piano di riparto predisposto dal Ministero dell’Interno”.

Aggiornamento ore 16.10

Approdata anche la ‘nave dei bambini’

Purtroppo in questo clima di rinnovata emergenza accade di tutto e, come se già non bastassero le impietose scene che gli operatori si trovano a dover testimoniare di giorno in giorno, ora anche il doloroso ‘conteggio’ delle decine di bambini che soli, senza un loro caro al seguito, si trovano impauriti e smarriti a rimirare il caos che li circonda nei momenti dell’approdo.
Ed oggi a Lampedusa hanno raccontato di una barca in legno giunta nella notte, a bordo della quale su 50 persone provenienti dalla Costa d’Avorio, 20 erano bimbi piccoli (uno di appena una settimana di vita). In particolare, oltre ai piccoli sono state tratte in salvo 47 le donne (due incinte, sono state subito trasferite in ospedale con l’eliambulanza), ed 8 uomini.
Max