Scarperia, uccide il figlio di un anno: tenta il suicidio dalla passerella del Tribunale

    Niccolò Patriarchi, il 34enne che venerdì scorso ha ucciso il figlio di un anno e ha ferito la figlia di 7 anni e la compagna, ha tentato il suicidio sulla passerella del Tribunale. Patriarchi, difeso dagli avvocati Caterina Manni e Federico Bagattini, era accompagnato dagli agenti della polizia penitenziaria mentre si stava dirigendo nella stanza del pubblico ministero Fabio Di Vizio, titolare delle indagini, per il conferimento dell’incarico al consulente tecnico per l’autopsia sul corpo del bambino.?L’uomo sembrava tranquillo, ma appena ha visto la passerella si è divincolato ed è corso verso la balaustra, ma è stato bloccato vicino alla ringhiera. In seguito, è stato riaccompagnato nel carcere di Sollicciano dove ha firmato la rinuncia a presenziare al conferimento. L’autopsia inizierà domani mattina alle 8.30, con l’incarico affidato alla dottoressa Gloria Manetti. “Il piccolo Michele, di un anno, è stato ucciso intorno alle 20 di venerdì con diverse coltellate. Patriarchi, secondo l’accusa, ha anche colpito più volte la sua compagna Anallisa Landi, ora assistita dall’avvocato Massimiliano Annetta, e ha tentato di gettare dalla terrazza l’altra sua figlia. Il 22 febbraio aveva rotto il naso con una testata ad Annalisa. Ricoverato in forte stato di agitazione all’ospedale di Borgo San Lorenzo, vi restò alcuni giorni volontariamente e finì indagato per maltrattamenti e lesioni. Poi è stato sottoposto a perizia psichiatrica, che ha confermato la presenza di un Disturbo del controllo degli impulsi associato a Disturbo bipolare. La perizia è stata discussa il 13 settembre,il 14 Patriarchi ha ucciso il suo bambino e distrutto la sua famiglia.

    Sull’episodio al Palazzo di Giustizia interviene Eleuterio Grieco, della Uil Pa polizia penitenziaria: “Il Nucleo di Firenze si trova sottodimensionato rispetto ai servizi come le scorte in Tribunale, e oltre a tutti i compiti istituzionali si è aggiunta l’ulteriore incombenza della scorta al Ministro della Giustizia che vive a Firenze. Nel caso di oggi c’erano tre agenti, il minimo previsto dal regolamento, ma che prevede vada rinforzata per questioni eccezionali”.