SCELTA CIVICA: AL SENATO PRIMO ’STRAPPO’ DI CASINI CON I MONTIANI

    In aula a palazzo Madama Pier Ferdinando Casini, presidente della commissione Esteri, ha preso la parola per esprimere il proprio dissenso rispetto agli emendamenti presentati dal suo gruppo, Scelta civica, sulle nomine nei Cda delle societa’ a partecipazione pubblica. Dopo le tensioni delle settimane scorso sul percorso politico comune tra Udc e i montiani, poi in parte sopite con gli incontri con Mario Monti, quella di stasera appare il primo caso di ’strappo’ tra il leader Udc e il gruppo di cui fa parte. Non da solo, per la verita’, perche’ su 21 senatori, 14 alla fine si sono attenuti all’astensione annunciata dal gruppo (mentre come Casini hanno votato anche Antonio De Poli, Aldo Di Biagio, Claudio Zin e un altro senatore). Il leader centrista, pero’, ha un peso politico tutto particolare e ha esplicitato la sua posizione prendendo la parola dopo gli interventi di Pietro Ichino e Benedetto Della Vedova che avevano sollecitato il governo, presente con il vice ministro Stefano Fassina, e i colleghi di maggioranza ad accettare emendamenti per il tetto al numero dei mandati e il divieto di accesso alle carico per un anno dalla cessazione del mandato parlamentare. Casini ha detto che per disciplina di gruppo pur non condividendo gli emendamenti di Scelta civica, li votero’ ma qualora fossero respinti votero’ comunque la mozione perche’ non credo che per questo vengano meno le ragioni del provvedimento”. E’ forse la prima volta che il leader centrista manifesta in modo cosi’ netto e formale il dissenso rispetto ai colleghi di gruppo, magari motivato nel merito degli emendamenti. Tuttavia, si fa notare il fatto che il segretario centrista Lorenzo Cesa, che ieri aveva avuto uno scambio polemico con Monti (“Lo rispetto, ma qui non c’e’ linea chiara ne’ idee precise per il futuro”), oggi pomeriggio ha scritto ai segretari provinciali e regionali chimandoli alla mobilitazione in vista dell’Assemblea nazionale programmatica del 20 luglio a Roma, vero ’appello’ in vista del rilancio del partito. Insomma, le strade con Scelta civica sembrano sempre piu’ destinate a divaricarsi. Pesa anche l’incertezza sulla collocazione europea. Non per Casini, visto che l’ex presidente della Camera domani sara’ a Vienna per il vertice del Ppe.