SCIOPERO GENERALE: ITALIA BLOCCATA PER UN GIORNO di Manuel Casale

      

     

     

     

     

     

     

     

    Sciopero generale ma non unitario. I lavoratori, si asterranno dal lavoro e scenderanno in piazza , da Torino a Palermo. Si sfila con lo slogan “Così non va “, contro il Jobs Act, le misure di legge di stabilità, le politiche economiche e le ipotesi di riforma della pubblica amministrazione. Cinquantaquattro sono le piazze in tutta Italia dove la CGIL, UIL e UGL sfilano protagoniste. Gli occhi sono puntati su Roma , con Carmelo Barbagallo della UIL, Torino , con Susanna Camusso segretario generale della CGIL, e Genova, dove sfilerà Maurizio Landini, leader della FIOM. Lo scipero generale di otto ore riguarderà quindi tutti i settori, dalla sanità agli uffici pubblici, dalla scuola ai trasporti, compreso quello ferroviario.  Roberto Alesse, presidente della Commissione di Garanzia sugli scioperi, dichara le segenti affermazioni: “Valutiamo sanzioni”. Lo sciopero di oggi nel settore ferroviario “resta in violazione delle regole e dovrà essere valutato attentamente nei prossimi giorni”. Secondo Alesse infatti andranno valutate sanzioni per i sindacati che non si sono adeguati all’indicazione della Commissione. Molte sono state le azioni dimostrative da Bologna a Foggia, davanti a enti regionali per il diritto allo studio, agenzie interinali, sedi Inps, Uffici Scolastici Regionali. In alcune città, studenti travestiti da Babbo Natale, per consegnare sarcasticamente il pacco regalo “Jobs Act”. A Milano un gruppo di  esponenti di “Attitudine no Expo”, ha occupato simbolicamente il cantiere di Expo, improvvisando un corteo e srotolando striscioni contro l’ Esposizione universale. Il blitz durato alcuni minuti, si è svolto senza tensioni. Dura la critica di Debora Serracchiani, secondo cui ” lo scipero della CGIL e UIL, è diventato politico”.  Per il vice segretario del Pd “le cose non vanno bene e e bisogna cambiare: sull’articolo 18 abbiamo fatto la scelta più giusta ed equilibrata”. Tra i democratici in piazza sfilano Cuperlo e Stefano Fassina, i quali chiedono al governo di ascoltare i lavoratori, correggere le loro politiche creando riforme in relazione ai sindacati e alle imprese.