Scozia, Renzi a Cameron: una risposta per un’Europa più forte e unita

    Renzi dopoberlusconiR439 thumb400x275“Il Governo italiano, anche nella veste di presidente di turno dell’Unione Europea, si rallegra del risultato del voto democraticamente espresso dal popolo scozzese. L’Unione Europea trarrà sicuro giovamento da un rinnovato impegno del Regno Unito a rafforzare la nostra azione comune per dare risposte concrete alle giuste richieste dei nostri cittadini di sviluppo economico e capacità di affrontare le tante sfide internazionali.

    La valorizzazione delle diversità e delle ricchezze dei nostri territori, non la frammentazione, è la risposta che il popolo scozzese, giustamente fiero della sua storia e tradizioni, consegna a tutti noi“.


    “Da Edimgurbo ci arrivano due buone notizie: la prima che in Scozia ha perso la cultura secessionista, la seconda che a Londra ha vinto la cultura dell’autonomia”. Lo afferma il senatoreGiorgio Tonini, vicepresidente del Gruppo del Partito Democratico a Palazzo Madama e membro della Segreteria.

    “La vittoria del no all’indipendenza in Scozia – sottolinea Tonini – e’ un segnale positivo, un incoraggiamento a frenare la deriva indipendentista dei nazionalisti che puntano a frammentare l’Unione europea. Ma sarebbe un errore sottovalutare il malumore e l’insofferenza che alimentano le logiche separatiste” conclude l’esponente PD.


    “La sconfitta dei separatisti al referendum in Scozia è un buon segnale per chi crede negli Stati Uniti d’Europa”. Lo dichiaraEnzo Amendola, responsabile Esteri del PD. “L’integrazione dei 28 Stati è l’unica via per riportare crescita e benessere nel continente. Chi sostiene in Scozia, come in altri Paesi europei, tesi di demagogia istituzionale oggi ha ricevuto un chiaro segnale. Il progetto europeista da tempo è sotto attacco di idee populiste e demagogiche che mirano alla disgregazione”.

    “Adesso, preso atto di questo risultato inequivocabile, non ci si può attardare su scelte decisive per rilanciare l’Unione. E’ tempo di superare paure e ritardi accumulati nel tempo puntando su sviluppo, crescita e sussidiarietà per rimettere la Ue sulla strada giusta”, conclude.