Home ATTUALITÀ Scuola fino al 30 giugno, cosa cambia: la risposta del ministro Bianchi

    Scuola fino al 30 giugno, cosa cambia: la risposta del ministro Bianchi

    Patrizio Bianchi

    La scuola fino al 30 giugno, ma non in presenza e nemmeno con la didattica a distanza che abbiamo imparato a conoscere. Saranno studiati percorsi individuali per ogni ragazzo: lo ha confermato il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi: “In questo periodo le scuole non sono mai state chiuse: bisogna iniziare ad aggiungere, fare dei percorsi di sostegno dei singoli, non con tutti seduti al banco fino al 30 giugno ma con percorsi individuali”, ha detto a Radio Anch’io, su Radio 1.

    “Gli insegnanti sono presenti fino al 30 giugno per tutte le attività della scuola – ha spiegato Bianchi – Si tratta di portare avanti questo lavoro, siamo solo a marzo, c’è tutto il tempo di verificare la perdita degli apprendimenti, i docenti stanno già facendo questo lavoro”.

    Dall’emergenza può nascere una scuola nuova, diversa. Farà tesoro delle difficoltà e del modo in cui è riuscita ad arginarli. Parola del ministro Bianchi: “La scuola è presenza, un adulto si assume l’onere di guidare la formazione di una persona, ma in questo anno difficilissimo tutti i nostri insegnanti hanno lavorato in situazioni difficilissime, molto complesse e non hanno abbandonato nessuno. Questo è un patrimonio che non può essere disperso, cancellato con una riga. Bisogna arrivare a un uso più consapevole anche della Dad. Si torna in presenza anche facendo tesoro delle esperienze. Ci sarà l’uso che facciamo anche adesso delle nuove tecnologie. Non bisogna fare guerre di religione, ma usare gli strumenti che abbiamo”.

    Il passato sarà un monito per preparare meglio gli adulti del futuro: “Si tornerà a scuola ragionando su quello che è avvenuto, non cancellando il passato ma ragionandoci su per avere una scuola e un mondo del lavoro più avanzato – ha evidenziato il ministro – Capisco voler fare i titoloni sulla Dad ma la scuola è presenza”. “Anche il lavoro è cambiato negli anni – ha aggiunto – bisogna allargare le nostre capacità senza avere paura degli strumenti. Si torna a scuola ragionando su quello che è avvenuto, ragionandoci e capendo come possiamo fare per avere una scuola e un mondo del lavoro più avanzato”, ha concluso il ministro Bianchi.