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Scuola, il dl salva precari passa alla Camera. Ora il senato

Ora spetterà al Senato pronunciarsi ma, alla Camera, con 282 favorevoli e 212 contrari, il dl Salva precari ha ottenuto il prezioso lasciapassare. Come ha tenuto a commentarne Anna Ascani, vice ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, ”Il ‘decreto scuola’ presto sarà legge. A dimostrazione del fatto che questo Governo mantiene gli impegni presi e lavora, con determinazione, per dare risposte al mondo della scuola, dell’università e della ricerca. Oggi è stato approvato alla Camera un testo che contiene importanti misure. Un testo che è stato migliorato dal contributo dei colleghi parlamentari, che voglio ringraziare, insieme agli uffici e ai tecnici del Miur. I settori dell’istruzione e della conoscenza sono fondamentali per il futuro del Paese: rendiamoli più solidi, investiamo su di essi se vogliamo una crescita sana e un domani migliore”.

L’accesso al concorsone per 24mila insegnanti

La legge di conversione del decreto 126/2019, meglio conosciuto come il ‘decreto scuola’, presenta diverse novità sia per i docenti che per gli aspiranti tali.
Intanto, si è ulteriormente allargato il plateau di quanti potranno partecipare al concorsone straordinario che comporterà l’assunzione di ben 24mila insegnanti. Ora, nello specifico, possono candidarsi: i docenti che hanno maturato servizio nelle cosiddette IeFp (percorsi di Istruzione e formazione professionale), quanti hanno svolto una delle tre annualità richieste dall’anno scolastico 2008/2009, e quanti, nel corso dell’anno, stanno svolgendo la terza annualità di servizio. C’è poi da segnalare che il ‘coding’ è inserito nelle metodologie didattiche, e che sarà dunque possibile acquisirlo sia nell’ambito dei crediti formativi, che nel corso del periodo di formazione – e prova – legato al concorso. Inoltre, le cosiddette ‘graduatorie di terza fascia’ saranno riaperte con proroga fino all’anno scolastico 2022/2023 e, dopo ben 15 anni, sarà autorizzato un nuovo concorso per gli insegnanti di Religione Cattolica.

Una chanche anche per i ‘diplomati magistrali’

Per quel che concerne invece i ‘diplomati magistrali’ – in caso di sentenza sfavorevole – sarà possibile trasformare il contratto di lavoro in contratto a tempo determinato, mantenendo così l’obiettivo di poter garantire la continuità didattica. In risposta poi alle perplessità espresse dagli enti locali, ora le scuole paritarie avranno la possibilità – ‘temporaneamente’ – di poter sostituire i docenti con personale educativo.

I servizi di pulizia e ausiliarato saranno internalizzati

Ma le news non riguardano soltanto i docenti: i servizi di pulizia – e ausiliarato – nelle scuole di ogni ordine e grado, saranno infatti internalizzati. C’è poi anche una una proroga tecnica di due mesi per gli ex LSU, per consentire loro una stabilizzazione.
Confermata inoltre l’esclusione del rilievo biometrico delle presenze, sia per i dirigenti, che per tutto il personale scolastico.
Capitolo università: l’Abilitazione Scientifica Nazionale aumenterà da 6 a 9 anni, in quanto sono esplicitati i requisiti ‘per accedere alle procedure per la trasformazione dei contratti o degli assegni di ricerca in rapporti di lavoro a tempo indeterminato’.

Ascani: “Andiamo avanti per sistemare le criticità”

Come commenta infine, non celando la sua soddisfazione, la Ascani: ”Abbiamo lavorato con serietà e responsabilità e di questo dobbiamo essere soddisfatti. La situazione che abbiamo trovato era intricata, ma abbiamo deciso di cominciare a risolvere le questioni sul tavolo facendo lavoro di squadra e confrontandoci con chi ogni giorno è in prima linea nelle nostre scuole, nei nostri atenei, negli enti di ricerca. Non ci fermiamo con l’approvazione del provvedimento. Andiamo avanti per sistemare le criticità. Ma soprattutto per dare ai nostri giovani tutti gli strumenti necessari, a partire dalla scuola, e da quella dell’infanzia, fino alla fine del percorso di studi, per vivere con protagonismo il loro presente e il loro futuro”.
Max