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Scuola, stamane la campanella è tornata a suonare nel Paese. Protagonisti le mascherine ed il gel

Dunque, come stabilito, stamane per 5,6 milioni fra scolari, alunni e studenti italiani (una seconda tranche, a completare la totalità di oltre 8 mln, avrà luogo il 24 settembre), è finalmente tornata a sonare la ’mitica’ campanella.

Una ripartenza in ’dimensione verticale’, ovvero in presenza, che sfida ufficialmente il Covid, grazie allo scudo rappresentato dalle nuove regole, restrizioni e norme. Dunque il via, con mascherine chirurgiche, gel igienizzante a farla da padrone, per un nuovo modo di vivere la scuola, fra banchi nuovi e, sopratutto (questa la sfida maggiore), il distanziamento, sia in classe che nei corridoi.

Un timido saluto con la manina…

Ma su tutti e tutto ovviamente l’emozione, specie dei più piccoli, ‘stavolta’ costretti a ritrovare il calore e la gioia per i compagni di classe attraverso un abbraccio od un bacio, ma tramite un gelido saluto a distanza con la mano. Forse è questa la rinuncia più grande per un popolo come il nostro, dove ‘l’esternazione fisica’ è forte e radicata.

Per il resto, laddove gi istituti sono riusciti ad organizzarsi al meglio,  tutto è sembrato come previsto e per bene.

Il rispetto del ‘Protocollo di sicurezza’

Come dicevamo, a far sì che questa ripartenza avvenga e si protragga nei giorni a seguire senza dover temere, sarà fondamentale attenersi scrupolosamente alle regole ed alle norme igieniche che caratterizzano il cosiddetto ‘Protocollo di sicurezza’, siglato lo scorso 6 agosto a seguito di precisi accordi stabiliti fra i sindacati competenti ed i ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina.

Ripassiamo allora insieme cosa dice questo ‘salvifico’ Protocollo:

Intanto, è “il Dirigente scolastico (che esercita le funzioni di datore di lavoro nelle scuole statali, ovvero, per le scuole paritarie, il Datore di lavoro), per prevenire la diffusione del Virus, è tenuto a informare attraverso una un’apposita comunicazione rivolta a tutto il personale, gli studenti e le famiglie degli alunni sulle regole fondamentali di igiene che devono essere adottate in tutti gli ambienti della scuola”.

Mascherine, mai senza – Salvo alcune eccezioni (quando si è seduti al proprio posto, in spazi all’aperto, o mangiando), l’uso della mascherina nelle suole è obbligatorio. Come ha affermato in proposito proprio la ministra Azzolina, intanto, va ribadito che ”la mascherina si deve usare nei movimenti di dinamicità: quando il ragazzo va al bagno, durante la ricreazione”. Ed ancora, “Abbiamo lavorato per trovare nuovi spazi e garantire il distanziamento di un metro. Negli altri Paesi europei dove c’è metro di distanza bene altrimenti mettono tutti la mascherina – ha quindi rimarcato la ministra –  In Italia se c’è il distanziamento la mascherina al banco si può abbassare”.

Il distanziamento – Va da se che maggiore è la distanza e più sale la possibilità di togliersi la mascherina. Di qui l’idea di favorire scolari e studenti, tornando loro un banco monoposto. “Se c’è il metro di distanziamento, e stiamo lavorando affinché il 100% degli studenti si possa distanziare – ha infatti tenuto a spiegare ancora la responsabile dell’Istruzione, “al banco la mascherina si può abbassare e si deve utilizzare nei momenti di dinamicità, quando c’è movimento. Nelle situazioni statiche in cui si è distanziati, la mascherina si può abbassare. Siamo l’unico Stato che fornirà 11 milioni di mascherine al giorno a personale e studenti”.

Controllo della temperatura – E’ stato deciso che una temperatura di 37,5 o, eventualmente di fronte ad altri sintomi, si resta a casa. Come spiega in merito il ‘Protocollo’, “L’obbligo di rimanere al proprio domicilio in presenza di temperatura oltre i 37.5° o altri sintomi simil-influenzali e di chiamare il proprio medico di famiglia e l’autorità sanitaria; – il divieto di fare ingresso o di poter permanere nei locali scolastici laddove, anche successivamente all’ingresso, sussistano le condizioni di pericolo (sintomi simil-influenzali, temperatura oltre 37.5°, provenienza da zone a rischio o contatto con persone positive al virus nei 14 giorni precedenti, etc.) stabilite dalle Autorità sanitarie competenti; – l’obbligo di rispettare tutte le disposizioni delle Autorità e del Dirigente scolastico (in particolare, mantenere il distanziamento fisico di un metro, osservare le regole di igiene delle mani e tenere comportamenti corretti sul piano dell’igiene)”.

Le ‘perplessità in merito dei genitori – Tuttavia è proprio questo il capitolo maggiormente ‘sentito’ dai genitori i quali, a parte il misurare la temperatura a casa (la scuola ‘deve’ comunque necessariamente ripeterlo per sicurezza), si domandando: come distinguere una semplice influenza dai primi sintomi del Covid? E comunque, per precauzione, in caso di uno studente con febbre, fino al responso del tampone debbano tutti mettersi in quarantena? E, proprio in virtù della forte incidenza dell’influenza, nel corso dell’anno scatterà una quarantena preventiva per ogni studente febbricitante? Domande legittime, soprattutto in quelle famiglie dove lavorano entrambi i genitori….

Ingresso ed uscita dalla scuola – Altro momento delicato – vista la possibilità di prodursi in assembramenti – “le istituzioni scolastiche con opportuna segnaletica e con una campagna di sensibilizzazione ed informazione comunicano comunità scolastica le regole da rispettare”. Ma non solo, “nel caso di file per l’entrata e l’uscita dall’edificio scolastico, occorre provvedere alla loro ordinata regolamentazione al fine di garantire l’osservanza delle norme sul distanziamento sociale. Ogni scuola dovrà disciplinare le modalità che regolano tali momenti in modo da integrare il regolamento di istituto, con l’eventuale previsione, ove lo si ritenga opportuno, di ingressi ed uscite ad orari scaglionati, anche utilizzando accessi alternativi”.

Vivere gli spazi comuni  “L’accesso agli spazi comuni – spiega ancora il protocollo – deve essere contingentato, con la previsione di una ventilazione adeguata dei locali, per un tempo limitato allo stretto necessario e con il mantenimento della distanza di sicurezza. Pertanto – si legge ancora – il dirigente scolastico valuta l’opportunità di rimodulare le attività didattiche nelle aule, eventualmente alternando le presenze degli studenti con lezioni da remoto, in modalità didattica digitale integrata”.

Gestione della mensa e dei pasti – Anche qui prevalgono una serie di accorgimenti rigidi ai quali attenersi: “l’utilizzo dei locali adibiti a mensa scolastica è consentito nel rispetto delle regole del distanziamento fisico, eventualmente prevedendo, ove necessario, anche l’erogazione dei pasti per fasce orarie differenziate”. In particolare, prosegue, “La somministrazione del pasto, deve prevedere la distribuzione in mono-porzioni, in vaschette separate unitariamente a posate, bicchiere e tovagliolo monouso e possibilmente compostabile. Per quanto riguarda le aree di distribuzione di bevande e snack, il Dirigente scolastico ne indica le modalità di utilizzo, eventualmente anche nel Regolamento di Istituto, al fine di evitare il rischio di assembramento e il mancato rispetto del distanziamento fisico”.

Docenti ed aule dedicate – Per questi ultimi è previsto che “l’utilizzo delle aule dedicate al personale docente (cd aule professori) è consentito nel rispetto del distanziamento fisico e delle eventuali altre disposizioni dettate dall’autorità sanitaria locale”.

Docenti, bidelli, amministrativi, ecc. – Per quel che riguarda invece “L’eventuale ingresso del personale e degli studenti già risultati positivi all’infezione da COVID-19 deve essere preceduto da una preventiva comunicazione avente ad oggetto la certificazione medica da cui risulti la ‘avvenuta negativizzazione’ del tampone secondo le modalità previste e rilasciata dal dipartimento di prevenzione territoriale di competenza”.

Sostegno psicologico – Onde non ‘lasciare soli’ eventuali studenti e famiglie toccate dal contagio, ”Sulla base di un’apposita convenzione tra Ministero dell’Istruzione e Consiglio Nazionale Ordine Psicologi saranno promosse attività di sostegno psicologico per fare fronte a situazioni di insicurezza, stress, timore di contagio, difficoltà di concentrazione, situazione di isolamento vissuta”.

Max